sabato 30 luglio 2016

I sei spiriti- LA GUERRA [prt.4]


Un attimo di ansia, solo un istante in cui persino il cuore sembra fermarsi, un infinito e lunghissimo battito di ciglia in cui sembra mancarle persino il respiro. 
Le mani si poggiano sui tasti lisci e, rapido come è giunta allo stomaco, la sensazione opprimente va via. Vibra il Fa e le corde della mia anima vibrano insieme a quella semplice nota. Suona uno strumento che allo stesso tempo la fa vivere, quelle vibrazioni la fanno sentire libera da tutto e da tutti. Da ciò che accade, da ciò che prova. 
Quanto manca? Ancora due minuti. Due minuti di respiro, due minuti di sollievo e di pace, due minuti di libertà che vola via come se non fosse mai arrivata…rapida.


Si alza e cerco i suoi occhi, inspira…espira, so che sei lì, sa che qualcuno aspetta la fine della sua esibizione, sa che lui è lui, lo sente e non sbaglia

Un profumo di rose invade la stanza, sta scendendo dal palco quando sente quel profumo invaderle le narici. La fronte si contrae le labbra si stringono in un espressione quasi di disgusto. Accigliata osserva lui, con lei accanto. Immobile…il vuoto dentro di lei, il gelo.

Dentro di se sente l’energia, la forza crescere a livello dello stomaco


È mio…solo mio

Sente questo quando vede la mano dell’altra poggiarsi sulla spalla di lui, li fissa mente la forza della pantera dentro di lei sembra squarciare la sua anima mentre loro ridono assieme. Respira profondamente.


Sai che non è così, sai che non è ciò che sembra…vai da lui, è lì per te

Sorride, l’amore dentro di lei le da energia, le da forza per attraversare la sala e camminare verso loro. Sorride ancora come una maschera, una maschera che nasconde i suoi veri sentimenti.

Così vicini, vi odio, la odio. È mio…solo mio. Prendilo.

Ti ama, non hai nulla da dimostrare.

Lo vuole per se, tiralo a te non farlo scappare.

Sorridile, lei non è un pericolo.

Lei lo desidera, lo leggi nei suoi occhi.

Lei è tua amica, è qui per te.

E mentre la lotta tra i due demoni divampa, mentre lo scontro diventa più acceso la sua anima si assottiglia. Come un arbusto secco la sua anima si rannicchia, si introflette. Invisibile, dolorante.
Sorride davanti a loro e stringe la mano di lui, sorride falsamente verso loro due. Lui la abbraccia, la stringe a se. Si allontano i due e rimangono soli. La mano di lei stringe quella di lui, forte, molto forte. Le unghie feriscono la mano di lui.

Lui -Ehi cosa c’è?

Diglielo, digli che deve smettere di darle confidenza, che lui è tuo, lui non deve vedere altre.

Non dare peso, sai che sono amici, lei è la tua amica, non lo farebbe mai.

ERA tua amica…

Lo è…

Lei -Vedi ancora quella stronza e mi incazzo seriamente.

Lascia la mano di lui e si allontana.


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Dopo molto tempo riprendo a scrivere i brevi aneddoti che avevo cominciato a scrivere. Non è mai troppo tardi.



venerdì 29 luglio 2016

Tre Moschettieri

Avere degli amici è come far parte di una squadra. Alle volte non si è tutti in squadra ma sai che l’altro arriverà se tu avrai bisogno.  Quando l’amicizia è solida regge al tempo e alla distanza, regge agli equivoci e ai fraintendimenti, perché mentre uno è incazzato ci sarà sempre l’altro a voler chiarire.

Quando l’amicizia è forte si è sinceri, al di là di tutto, oltre le aspettative, oltre l’immagine che si vuole dare di se, perché l’amico è quello che ti raccoglie nella merda in cui sei, è uno che il peggio di te l’ha visto e lo accetta. È una persona che ti ha visto cadere, ti ha visto anche attaccare e piangere e sa che tutto ciò vale la pena per tutto quello che tu puoi dare.

Ripenso a me e ai miei (pochi) amici. Tantissimo conoscenti. Ma le persone che, nonostante i miei sbalzi d’umore, ci sono state sempre si possono contare sulle dita di una mano e forse avanzerebbero anche.

Questo compleanno non è stato male, l’ho sentito male. Al di là delle avversità, al di là del fatto che non ho visto nessuno dei miei amici, loro ci sono stato. Uno schiaffo alla distanza quando a mezzanotte mi sono stati fatti gli auguri e ho sentito che erano fatti con il cuore, quando la sera mi arriva un messaggio in cui si sente davvero l’importanza che quella persona da all’amicizia che tu offri.

Sono piccole cose, piccole ma esistenti e ora più che mai mi bastano queste piccole cose. Un anno fa avevo bisogno di star male, soffrire, avevo bisogno di gesti eclatanti che nessuno avrebbe mai potuto darmi e, inconsciamente, forse li desideravo proprio perché sapevo che non sarebbero arrivati e avrei sofferto per questo.


Siamo tre…come i tre moschettieri. Anche se diversi uniti da un filo conduttore forte.