È come respirare…pian piano. Il giorno prima stai male, non
senti nulla e poi senti l’aria, i polmoni si attivano. L’ansia? Non è sparita e
non sparirà. La paura? Ci vivrò per sempre ormai ma…non so come ma meglio.
Una sera ero molto giù. Sapevo di non avere una parte nel
nuovo spettacolo della compagnia teatrale…e poi una canzone alla radio mentre
ero in macchina. Stranissimo, non parla di nulla che mi tocca in realtà ma mi
sono sentita leggera, ho sentito che ritornavo a respirare. Mille farfalle
nello stomaco, ho chiuso gli occhi e per un attimo sembrava che il terreno
sotto i miei piedi mancasse.
Da quel giorno la canticchio, da quel giorno mi sento stranamente
meglio, sempre in bilico tra lo star bene e lo star male, come un equilibrista
che si impone di non guardare giù.
Non voglio guardare giù.
-Vivo così
Coi sogni piegati in valigia
Mischiati ai vestiti da scena-
[Marco Mengoni- Io ti aspetto]
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