giovedì 10 gennaio 2013

Riflessioni 1

Ieri sera ero in camera da sola, dopo una chiamata del mio ragazzo mi sono trovata a riflettere su alcuni tratti del mio carattere, soprattutto su uno.
Ho l'abitudine di sentirmi di peso degli altri, soprattutto se c'è un coinvolgimento sentimentale. Anche se mi vien detto che non creo problemi, che non do disturbo la mia mentre mi proietta in un pensiero "si lo dice, ma in realtà magari gli peso, non vuole ferirmi".

Riflettevo sul fatto che mi è sempre stato insegnato a guadagnarmi le cose, che bisogna fare qualcosa per contraccambiare i gesti altruistici degli altri, forse per questo mi trovo ingarbugliata.
So perfettamente che nei gesti di affetto non c'è bisogno di un contraccambio, io non ne aspetto solitamente. E so che se si fa un offerta si è consci di quello che si va a proporre, se fossi un peso mica mi si proporrebbe di passare 2 settimane assieme.

Ho sempre visto me come un problema per gli altri e anche per me stessa. Troppo timida per affrontare la gente, troppo grassa per piacere, troppo ingenua per reggere il confronto con altri...sempre troppo poco. Spesso credo di essere troppo poco per gli altri, ma è un pensiero mio che si è instaurato nel tempo.
Ho paura che la mia presenza sia troppo pesante per lui, mentre lui non si è mai lamentato di questo..sono solo le miei proiezioni mentali. sono cresciuta con gente che mi credeva sempre meno degli altri, tranne poche persone.

Stavo zitta e in silenzio e non sono mancate frasi del tipo "questa ragazzina non parla, sarà stupida" molti lo dicevano, non facevo abbastanza, non ero abbastanza spigliata e allegra, non ero abbastanza socievole...mai abbastanza. Poche persone hanno visto qualcosa oltre quel silenzio...pochissime.

Mi chiudo in me stessa, molto spesso, il mio silenzio è ricco di pensieri solo miei, di emozioni e dolori che carico addosso quasi istintivamente perché credo che gli altri non sarebbero in grado di capire. Ma per la prima volta questo sta cambiando. Il mio ragazzo vuole che condivida le cose con lui, è una cosa totalmente nuova, una cosa che mi scombussola. Sto cercando di renderlo partecipe, pian piano, ma è difficile. Ho sempre il timore di avere dei problemi sciocchi e che potrebbero non essere capiti.

Tutto è nuovo e questo mi fa paura, sto affrontando cose e facendo esperienze che prima avrei escluso a priori. Per un attimo, dopo aver perso la valigia ho pensato di non voler più prendere l'aereo.

Il problema non è la valigia, ho affrontato il problema, l'ho risolto ed è arrivata, ho mantenuto la calma e non ho pianto. Ma ripenso a quando ho parlato con la donna dell'aeroporto, gli occhi lucidi che cominciavano a riempirsi di lacrime e io con la voce tremante che mi trattenevo per non piangere. Mi bruciava la gola e anche gli occhi. Ho paura e vergogna ad ammetterlo, ma ho pensato di non prendere più l'aereo per questo, per non provare più quella situazione che mi ha fatto stare male...non per paura del bagaglio, ormai so affrontare la situazione ma quella sensazione di paura che ho provato in quel momento, ero spaesata e  sola...

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