Le sere d’inverno sono strane…sono particolari. Hai molto
tempo di pensare quando fuori piove, hai tempo di guardarti dentro.
Ognuno attraversa i suoi periodi bui e i momenti di
rinascita, io sono nel maledetto momento di transizione, quel momento in cui
sei uscita dal buio ma ancora lo guardi, intensamente e senti di non essere
ancora fuori. Ti senti ancora avvolta nelle tenebre anche se non ci sei dentro.
Perché le tenebre sono nel cuore.
La sera diventa difficile dormire, rifletto, penso a me, a
quello ch ho, a quello che mi sono lasciata dietro. È incredibile che mi sembra
di essermi lasciata indietro il mondo e di essere rimasta praticamente sola.
Per quanto un rapporto si possa ricucire sarà mai quello di prima? Per quanto
si possa cercare di essere sorridenti si potrà riuscire a sorridere davvero? A ridere
di gusto e con soddisfazione?
Prima della crisi mi stavo impegnando, mi stavo aprendo, ma
ci sono delle situazioni che ti fanno così male anche se sono sciocchezze, che
alla fine pensi non ne valga la pena. Guardo sotto il letto e guardo il pacco
mai ricevuto, il pacco che non si è avuto interesse a prendere…e poi..poi TUTTI
a chiedermi se l’errore era mio. Come sempre, chi può sbagliare a mandare un
pacco? Io.
Alla fine quanto conta l’errore? C’era un mese di tempo per
poterlo prendere, un mese di tempo passato in nulla. E quando mi è tornato a
casa ho capito. Ciò che dai e che fai per le persone non vale nulla per loro.
Per nessuno. Il valore che dai tu non sarà mai uguale al valore che da un
altro. Da agosto, credo, da quando è arrivato è sotto il letto, non lo tocco,
non lo guardo minimamente. So che è lì. Alle volte sono tentata di aprirlo e
mettere tutto al proprio posto, altri giorni no…lo prenderei e lo butterei
senza nemmeno aprirlo.
Perché è li se alla fine è una cosa di poco conto? Perché non
è una cosa di poco conto, era una cosa in cui ho messo tempo, ho messo cuore e
beh…è stato trattato allo stesso livello di una cosa comprata ad una bancarella
quando io ci ho impiegato settimane per farlo. Questo mi brucia ancora. Come mi
bruciano le domande, le affermazioni sul provarci, che sicuramente avrebbe
fatto piacere, come mi bruciano ancora le continue domande sulla procedura ,
che tipo di pacco, sull’indirizzo…come se si cercasse il mio errore.
Sono stata da sola per mesi, un distacco lento ma sempre
maggiore ed ora non riesco a tornare come prima in uno schiocco di dita. Mi
dispiace ma io non riesco, vorrei ma non riesco. Perché si va avanti senza
pensare quello che avete lasciato indietro e dentro di me.
È un momento di sfogo, è un momento in cui spaccherei tutto.
In cui vedo che chiedere scusa non basta, non serve, in cui mi rendo conto che
le persone false saranno sempre un passo avanti, che la gente pensa a se e
passa sopra il più debole. In realtà non sono mesi, e se la gente vede sono
mesi allora non vedono, allora non si rendono conto di nulla. È un anno che va
avanti così, che sto male così per cose che purtroppo non dimentico, non riesco
a dimenticare e non dimenticherò perché la gente è così. Fa del male. È nata
èer fare del male.
Si, sono uscita dalle tenebre, ma quando attraversi la valle
della paura nel velo fitto delle angosce respiri quell’oscurità e del dolore. È
una cosa di cui non ti sbarazzerai mai. Il momento buio ora non è intorno a me,
ma è dentro di me e sembra non volermi lasciare. Non chiederò aiuta tanto…nessuno
potrebbe fare nulla, ognuno ha la propria vita e io ho deciso che la mia
solitudine è la cosa migliore per tutti. Ora potrebbe accadermi di tutto e
nessuno se ne accorgerebbe, come nessuno vede quello che ho dentro.
Sono addestrata a nascondermi, anni di sapiente lavoro a
smussare gli angoli, anni in cui ho imparato le mezze misure. Sono addestrata a
non esistere…ormai è solo prassi e voi…siete la conferma che i miei atteggiamenti
sono quelli giusti.