In questo periodo è sempre e costantemente la solita solfa.
Sbaglio io? Sbagli tu? Sbaglia il mondo?
Purtroppo forse non sbaglia nessuno di noi. È che sono così,
io ho paura, delle cose, delle persone, degli aventi. Ho paura che le persone a
cui tengo vengano ferite, ho paura che loro mi feriscano.
Mi ero proposta di “sparire”, attendere che fossi tu a
cercare a me, ma non è realistico. Siamo sinceri, tu non mi cercherai mai, tu
non hai bisogno di me, hai tutto ciò che vuoi avere, di cui hai bisogno.
Ti sei fatta sentire una sola volta, quella in cui mi hai
detto che io sbagliavo, che era colpa mia, da mesi…eppure in tutto questo tempo
tu non mi hai nemmeno parlato di questo perché è questione di priorità e al
momento ne hai altre. È giusto così, ognuno ha le sue priorità e affronta la
vita come può.
Io sono rimasta indietro, solitamente rimango sempre
indietro a tutti, sono l’amica della retrovia. È giusto così però.
Mi tornano in mente le parole di mia sorella “tu vivi troppo
in simbiosi con gli altri. Scegli una persona e dopo per te non esiste più
nessuno”
E forse è così. Forse è per questo che le ferite non
guariscono mai. Forse è per questo che continuano a farmi male dopo tanto
tempo. Una volta che entri nella mia vita hai un posto d’onore. Hai una luce
particolare, sei nella mia vita. Molti non lo fanno, molti si conoscono e poi
valutano. Io ho bisogno di pochi attimi e capisco se ti voglio nella mia vita o
no. Capisco se dentro di te c’è qualcosa di speciale. Credo sia una fregatura.
Entri nella mia vita, vedo quella cosa così speciale che
continuo a vedere anche quando mi fai male e una parte di me ti odia perché vorrebbe
cancellare anche quella cosa splendida che vede. Non vorrebbe vederla. Più la
vedo e più cresce l’odio perché eri nella mia vita, perché ti ho dato un pezzo
di me e tu l’hai buttato in un cesso e hai tirato lo sciacquone.
Tornassi indietro? Probabilmente manterrei le distanze dal
Coniglio codardo, forse cercherei di fondare delle basi migliori con Tea per
capirla meglio, forse vivrei le cose con un pizzico più di distanza in modo da
rimane ferita, non formerei un branco. Perché è lo stesso branco che mi ha
ferita e che nel momento di vulnerabilità, invece di capirmi, mi hai calpestato
dicendo che non andavo bene. Piccole cose, magari in un altro periodo avrei
sostenuto le cose ma tutto insieme, seguito dall’allontanamento…è troppo.
Quello che mi fa rabbia è che tu mi dici che io non ti parlo
delle mie cose, beh io ho sempre fatto così, io ho sempre chiesto di te, perché
a me interessa come stai tu e quando mi liquidi con nulla, poi sparisci per un
giorno beh….cosa devo fare? Forzarti a parlare? Non ha mai risolto nulla. D’altronde
ogni anno io mi chiudo in me stessa in questo periodo, non so spiegarti il perché,
tu non lo capisci ma è una mia colpa. Sono io a non farmi aiutare, io non
parlare, io che non accetto l’aiuto, sono io quella sbagliata.
E sì, lo sono. Perché ho paura di cose idiote di cui non dovrei
avere paura, perché mi manca il coraggio di vivere le cose, di avvicinarmi, di
chiedere, perché ho paura di cercare la gente, perché non voglio forzare
nessuno e vorrei solo che loro stessero bene in mia compagnia.
Forse vorrei essere cercata per una volta, abbracciata,
sentirmi dire “capisco, sai vorrei essere con te per aiutarti ad affrontare
tutto questo” però non è così, non mi viene detto.
È come se ci fosse un vuoto, una discrepanza. Prima colmavi
questa cosa….ora non più.
Vorrei dirti “è colpa tua” risolverebbe tutto. Il problema è
che non hai colpa, tu stai facendo quello che fanno tutti, vai avanti nella tua
vita, chi ti segue bene se no non ti fermerai. È giusto.
Io però mi sono fermata a prendere un respiro…mi sono
fermata da mesi a prendere un respiro.
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