giovedì 18 giugno 2015

La coperta di Charlie



Siamo tutti un po’ Peanuts.

 Alla fine i Peanuts incarnano i vari modi di essere. Credo di essere un po’ Linus e un pò Charlie Brown. Il primo è molto saggio, sempre attaccato alla sua coperta, non se ne stacca. Anche io ho questa caratteristica. Ci sono cose e persone da cui ho difficoltà a staccarmi perché infondono in me molto coraggio, sicurezza e conforto. Da soli, è inutile negarlo, le difficoltà si affrontano con maggiore insicurezza e più tentennamenti.

Ho anche il pessimismo di Charlie, la timidezza, la paura di fare un passo e il suo immobilismo. Vedo di me tutti i difetti e forse non vedo un decimo dei pregi che ho. Come lui ho problema di autostima e lui è solo un cartone io purtroppo ci credo davvero a ciò che dico su di me.

È difficile…alle volte trovare la giusta misura, trattenersi e forzarsi a non pensare che magari è meglio evitare di darsi addosso da soli è davvero ardua. Per me è più facile guardarmi allo specchio e vedere i miei difetti fisici, pensare a me e riconoscere i miei limiti, vedere tutte le cose negative. Ma di fondo sono come Linus e Charlie, loro cercano solo qualcuno che li comprenda, cercano solo un abbraccio. Charlie parla spesso con Lucy ma rimane quasi ferito dalla sua irruenza e schiettezza, dal suo sarcasmo, ma lo fa riflettere. Anche io vorrei solo un abbraccio e sentirmi meglio.

Alle volte è brutto quando vedi che tutto il mondo gioisce e tu sei lì a guardare tutto dall’esterno, osservi gli altri ridere e scherzare e inevitabilmente ti paragoni. Io non ho la sua spigliatezza, non conosco tutte quelle cose, le discussioni con me sono stagnanti, non so essere stimolante mentalmente, non sono carina, non sono piacevole. Ci pensi e ti isoli di più.
Ecco io sono Charlie Brown con una coperta di Linus (che sarebbe più una coperta di Charlie quindi). Impaurita guardo dalla finestra, mi deprimo e stringo la mia coperta, mi avvolgo perché quella coperta mi fa sentire al sicuro.


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