venerdì 28 febbraio 2014

Dopo scuola



Oggi è venuto a casa mia il Ragazzino. Si, mi sono data al doposcuola. Sorvolando al prezzo da miseria che gli sto facendo oggi se ne spunta ANCHE con le scienze. Quando eravamo rimasti solo per la matematica e sporadicamente il controllo di qualche tema. Il Ragazzino oltre a una lieve disgrafia (a detta della madre) ha problemi di apprendimento che magari nemmeno conosce. Non sa ripetere bene, non pensa al senso delle cose che dice, ripete a memoria, non scrive in modo corretto, si confonde e (per quanto lui dica che riconosce la sua scrittura) lo vedo tentennare quando ricopia in bella. Si distrae e confonde termini nelle espressioni ma effettivamente va meglio in matematica che nelle scienze.

Gli ho dato uno scheletro in modo che visivamente poteva regolarsi per le ossa e mi ha detto che si confonde questo perché non ha capito di che ossa parla. Io non sono un esperta di bambini, non ho fatto studi adeguati e cerco di aiutarlo nell’apprendimento cercando di stimolare il suo ragionamento logico in modo che caspica e che rifletta sulle cose senza memorizzare confusamente. Credo che sua madre soffra di un diffuso morbo chiamato PIGRIZIA che ti impedisce persino di dare un occhiata alle quattro parole che sta mettendo in croce tuo figlio.

Risolve gli esercizi rapidamente ma scrive con una calligrafia che conosce solo lui, certoc he il professore segna errore visto che non capisce eppure la madre non fa nulla. Dovrebbe scrivere di più. Fare copiati e dettati, ma fargli fare queste cose richiede tempo e non era nelle mie mansioni. Parlerò alla madre e sarò chiara, gli dirò le carenze, se vuole posso farlo io, ma significa che alzerò il prezzo se no deve seguirlo lei. D'altronde è suo figlio, mia madre mi seguiva e io alle media andavo benissimo senza alcun doposcuola. Ora, ogni bambino è un caso a parte…ma una cosa è fargli risolvere gli esercizi e farglieli capire un altro è fargli un'altra lezione perché il figlio non ha capito che gli arti inferiori comprendono coscia, gamba e piede e che tra la coscia e la gamba c’è il ginocchio che è composto da una rotula.

Io mi impegno, al massimo perché un parte di me vede me in lui e sinceramente farò del mio meglio per aiutarlo a superare le sue difficoltà. Ma il mio intervento è nullo se dietro non c’è una famiglia che lo sostiene. I suoi sono ferrei, un educazione davvero ferrea ma per insegnare non ci vuole il pugno ma ci vuole una mano aperta che ti guidi. Per quanto creda che le insegnanti siano fondamentali, ritengo che il substrato di una famiglia disposta ad ascoltare a aiutare il figlio riconoscendone gli stessi errori senza fargliene colpe sia la cosa fondamentale. Insegnamento e famiglia riescono, insieme, a formare il ragazzo nella maniera più corretta. 

Per molti il doposcuola è una cosa economica e di guadagno. Per me no, guadagno troppo poco per farne un mestiere o per considerarlo tale, però credo che se c'è qualcosa che so fare lo metto a disposizione. Non ho chiesto troppo alla madre perchè so il periodo di crisi che tutti stanno attraversando e do il mio meglio al ragazzo perchè so che è importante che lui venga sostenuto. Spero, a fine anno, di vedere risultati concreti.


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