mercoledì 18 dicembre 2013

Isolamento

Sto male ogni giorno anche se non si vede, piango ogni sera anche se non lo dico a nessuno e lo faccio ogni sera. Darei un pezzo del mio fegato per riavere ciò che ho perso. Lo so, ho scelto io, ho deciso io per entrambi, stavo male da qualche mese e non dovrei desiderarlo, ma nel bene e nel male avevo qualcosa.

Andavo a letto e aspettavo che lui mi chiamasse, certo negli ultimi tempi questo non accadeva, la mia stanchezza o il suo da fare con gli altri. Almeno sapevo che era lì, come lui sapeva che io ero qui.

Ci penso ogni giorno a ciò che avevo e a cosa provavo, ogni volta che le mie amiche mi parlano dei loro ragazzi, ogni volta che vedo le coppiette andare in giro spensierate, ogni volta che passo dalla stazione e vedo i pullman che prendevo per andare all'aeroporto...ci penso sempre.

Penso anche al dolore che provavo negli ultimi tempi ma egoisticamente penso che anche il dolore era meglio di nulla forse.

Per quanto io mi renda conto che i miei genitori non sono merde, che mia sorella non è una stronza, che me mie amiche non sono menefreghiste o egoiste, nonostante tutti cerchi no spingermi a socializzare, uscire e divertirmi, per quanto cerchino di circondarmi di affetto io non sento abbastanza calore, non sento abbastanza affetto. Mi sento sola, è come se intorno a me ci fosse il paese dei balocchi in cui tutti giocano e sono felici mentre dentro di me sembra essere esplosa la bimba atomica.

Non è che io non abbia gli occhi, li ho, e vedo che mi vogliono bene, vedo quante cose meravigliose ci sono intorno a me, ma la sensazione resta.

Credo che ci siano persone che nella vita hanno sempre pensato a se come lupi solitari, non adatti ai rapporti di coppia e poi si rendono conto che anche loro, invece, sono portati a questo e lo vivono con stupore e meraviglia godendosi tutto. Io sono stata sempre cosciente che la vita di coppia è adatta a me, che do del mio meglio in coppia e che mi sento realizzata in quella situazione. il problema è che quando un lupo solitario si ritrova solo per lui è un indipendenza riacquistata mentre se una come me perde la coppia è come un indipendenza strappata seguito da isolamento obbligatorio.

Non so cosa mi succede, so solo che ho allontanato da me le persone che mi voglio bene a a cui piaccio perchè mi sembra di volere troppo, perchè loro mi sembrano sbagliati per me. Credo di aver bisogno solo di tempo e fare quel passaggio che mi è sempre stato impedito fare in questi mesi. Crogiolarmi. Crogiolarmi nella riflessione e nel lutto post rottura. So che era per il mio bene e ne ho ricavato bene, ma ho bisogno di sentire il trattore che mi passa addosso e stare male.

Mi dispiace solo perchè, inevitabilmente, faccio soffrire tutti quelli intorno a me con il mio nervosismo, con i miei cambi di umore repentini e i miei cambi di idee improvvise. La mia distanza e la mia apatia. So che sono diventata maggiormente suscettibile e che non mi sento affatto bene. Loro lo vedono è inutile...sto male e io e anche loro.

Non lo suggerirei a nessuno, ma io non sono gli altri. Non direi mai a nessuno "isolati perchè così eviti di far stare male gli altri. Gli altri devono decidere se starti accanto o no" a me invece lo consiglio, mi conosco e se non faccio mi ritrovo in una spirale orribile.

L'unica cosa che davvero mi fa male e recidere, anche se temporaneamente, rapporti di amicizia così profondi che mi hanno fatto stare meglio. Adesso all'idea sto male e mi vien da piangere, ma sento che è l'unica soluzione che io possa attuare al momento.

martedì 10 dicembre 2013

Natale si avvicina

Ed eccomi! In preparativi natalizi. Certo a casa mia mancano ancora si il presepe e l'albero di Natale. In compenso ho preparato a mano i regalini per due mie amiche. E visto che c'ero mi sono messa a creare altri oggettini per il puro e semplice sfizio di creare. Ora ve li mostro.








La monetina da 50 centesimi vi mostra la proporzione delle mie creazioni. I due regali sono la piccola cenerentola e i due orecchini a forma di gatto con occhi brillanti. La qualità della foto non è granchè, ma sufficiente a far apprezzare il risultato generico. Nei gatti c'è il dettaglio del nasino rosso e del musetto sempre rosso.

Come ogni anno i miei regali sono all'insegna del fai da te della ricerca accurata e del lavoro costante. Questi oggetti sono creati in pasta di mais e poi colorati con tecnica mista. Acrilici, smalti, lucido normale o smalto trasparente.

Dopo questo mi dedicherò ai biglietti di natale ultra personalizzati :)

Un saluto a tutti!!!


giovedì 5 dicembre 2013

Wake me up

Dopo due giorni con una mia amica, tempo passato in compagnia...finalmente ho trovato il tempo di rimanere sola.
Aspettavo che arrivasse l'autobus, allora mi sono recata alla villetta accanto. Per un attimo era come se sentissi solo i miei pensieri e poi sembravano sparire anche quelli.

Seduta sulla panchina sentivo il sole che mi scaldava le guance, la brezza che mi svegliava e i miei occhi vedevano i colori della natura. per un attimo ho pensato "tutta questa bellezza dove è stata nascosta?"

Le scritte sui muri, le cicche per terra sembravano non esistere, eravamo io, il mio respiro e i colori della natura. Il verde e il giallo degli alberi mentre una coppia accanto a me giocava con il proprio cane.

Per un attimo tutte le colpe, tutti i pensieri e tutti i pesi che io mi ero presa sulle spalle erano spariti. Esistevo io, solo io immersa in un mondo di colore e di profumi. Suoni ovattati che sembravano una musica dolce e cullante, come una ninna nanna.

Per la prima volta dopo tanto tempo ho sentito che il mondo era lì per me, che io avevo tutto il tempo del mondo per me stessa e per i miei sogni, per la prima volta ero rilassata e sembrava che le cose mi scivolassero addosso.

E' stato davvero bellissimo. Ero solo io e tutto mi sembrava così nuovo e inesplorato mi sembrava di vedere quelle cose per la prima volta nella mia vita.


mercoledì 27 novembre 2013

Beautiful

Ormai è passato più di un mese da quando tutto è finito. Il tempo scorre velocemente e mi sembra di non far nulla, sono annichilita, mi sento così. Tutto mi scivola addosso. I momenti felici si susseguono alternandosi a quei momenti in cui le le ferite di riaprono.

Sto a letto e il mio sguardo si posa su cose che appartenevano a lui o che mi ha regalato. Mi accuccio a letto e osservo la pioggia. Mi torna in mente il capodanno passato assieme e mi sale la tristezza e il pianto. Ormai è tutto finito, tutto passato.

Vorrei isolarmi dal mondo ma la vita è come se mi prendesse a sprangate nella schiena per riportarmi alla realtà. Le mie amiche che vogliono uscire, compleanni, il passato che ritorna, persone che si accorgono di me e che io non sospettavo nemmeno mi guardassero.

Il mio ex (prima dell'ultimo) che torna nella mia vita cercando un uscita con me, facendomi i complimenti. Mi rivede di sfuggita e cerca di tornare nella mia vita.

Le emozioni si susseguono una dopo l'altra.

Sentirsi apprezzata per ciò che si è e non "se fossi più magra saresti bellissima" o "se ti vestissi meglio saresti più bella". Sentirsi dire "sei bellissima" senza un ma, senza altre cose a seguire. 

Certe cose ti spiazzano e ti sconvolgono allo stesso tempo. Chi lo avrebbe mai detto che quella persona così lontana da me potesse dirmi quelle cose, chi lo avrebbe mai detto che poteva farmi sentire in un modo che non avrei mai immaginato? Mi sento bella. Alle volte mi guardo e mi vedo bella. Non so se dipende dai complimenti, so che capita. So che quelle parole mi arrivano come vere e sincere.

Vorrei star sola e soffrire ma sembra che le persone stavolta non vogliano che ciò accada, sembra che tutti vogliano che io reagisca, che mi veda bella, che affronti la vita, che cominci a farmi guidare dall'istinto senza abbandonare le cose che ho imparato a fare, come riflettere sui miei sentimenti.

Sono in un periodo di fragilità, sento le emozioni molto più forti e mi lascio cullare da queste fermandomi a riflettere ma poi riprende il turbine e mi viene quasi da piangere per i sentimenti contrastanti che provo.

Si, sembra proprio un romanzo. Dove la protagonista cozza vive un periodo fantastico, poi uno di merda e poi si accorge che non è mai stata sola come ha sempre creduto e che attorno a lei c'è un mondo. Scopre nuove emozioni, nuovi sentimenti e tutto cambia. Ti ritrovi ad amare i suoi capelli, i tuoi occhi e il tuo sorriso. Ti rendi conto di avere gli abiti perfetti per te nel tuo armadio ma che non li hai mai tirati fuori. Poi guardi indietro, ti viene l'amarezza perché avresti voluto accorgerti di tutto questo prima, ma forse non era possibile.


mercoledì 6 novembre 2013

Stravolgimenti

Alle volte vai avanti per tempo e tempo ancora facendo finta che tutto vada bene, lottando internamente per dirti che la cosa si risolverà da se. Purtroppo non è così, non sono riuscita ad andare oltre. Oltre le difficoltà, la distanza e le diversità. Quello che prima vedevo come un arricchimento ho finito per vederlo come un allontanamento.

Sembra che tutto sia cambiato da un giorno all'altro ma era da dopo agosto che stavo male, e non perchè ero a casa mia, non riuscivo a rispondergli al telefono, non riuscivo ad essere serena, non riuscivo a vedere un futuro. Ho sbagliato, mi sono tenuta tutto dentro nella speranza di riuscire a chiarire con me stessa da sola, che le cose si placassero da se.

Dopo un anno è finito tutto,dopo settimane sono riuscita a scriverlo, ad ammettere il mio fallimento.
Si, in tutto ciò io vedo solo il mio fallimento. lui è così, lui è come è sempre stato, certo magari era imbellettato i primi tempi ma non ha finto un anno. Io l'ho visto, l'ho conosciuto e poi? Poi ho chiuso la porta ho detto che il panorama non era abbastanza bello e ho girato le spalle.

Ho fallito, non ho comunicato, non ho aggiustato, mi sono arresa e ho gettato la spugna e buttato al vento un anno di sacrifici e progetti. Sto male, mi sento una merda.

La cosa triste è che molti pensano " Beh lo hai lasciato tu no? Ora starai sicuramente meglio?" Meglio?? Meglio perchè? Come fai a stare meglio quando tu non rinneghi un solo attimo passato con lui, quando ogni cosa ti ricorda lui, le cose vissute assieme e il suo profumo. Come fai? Se dici ti lascio i sentimenti non svaniscono come nulla, non lo odio, dentro di me adesso ho rabbia per tutto ciò che ho passato e che sto facendo passare a lui, il senso di colpa per averlo lasciato, il dolore del distacco da lui, il peso del fallimento.

Ad un tratto è stato come se tutti i progetti e tutto quello per cui avevo lottato adesso, senza di lui, non avesse più senso.
Studiare, lottare...per cosa? Per una vita mediocre nella mia città che non può offrirmi un futuro felice? So che il futuro è imprevedibile, lo so, lo sto vedendo giorno per giorno, senza progettare...ma tutto quello che c'era prima? Se ci penso non sto affatto bene. Mi sembra di aver gettato tutto alle ortiche.

Esperienza...lo so...ma adesso? Alle volte non riesco a far a meno di rispondergli. Molti mi hanno detto che sbaglio, altri mi hanno detto "se credi che ciò che sia giusto..." Io non voglio che resti legato a me, voglio che vada avanti. Non parlargli mi costa e parlargli anche. Mi sento a disagio, dolorante, non so cosa dire e come dirlo. Mi sento come se mi fosse esplosa una granata addosso e me la sono lanciata da sola.

Mi manca ma so che non avrei potuto continuare e saremmo stati male molto più di adesso. Mi sento una stronza, ma ciò che ho fatto l'ho fatto per il meglio. Prima a frasi del genere rabbrividivo, pensavo che fossero frasi da stronza...forse invece è così, non c'è cattiveria. Io lo penso davvero.


lunedì 19 agosto 2013

Il giorno della stronzetta

Secondo resoconto della mia vacanza.

Stamani, dopo la colazione mi sono rassettata e ho rassettato le mie cose. Che soddisfazione rendersi utile e sapere di esserlo stato anche senza un grazie. Mi sento soddisfatta di ciò che ho fatto. Dopo sono stata un pò al computer e ho preparato un pranzo frugale per il mio ragazzo, io non avevo fame quindi mi sono fatta un pò di tè verde. Non è sostanza ma d'altra parte non avevo fame. Credo che non ci debba forzare nelle cose, che se il nostro organismo ci dice basta noi dobbiamo decidere di seguirlo.

Dopo pranzo ci siamo visti un paio di puntate di un telefilm che a me sta piacendo molto e, dopo aver ricevuto un pacco che attendavamo, siamo andati a farci una lunga passeggiata e poi ci siamo fermati in un parco a chiacchierare sotto l'ombra di un albero, su una panchina. Stranamente il tempo sta iniziando a cambiare, si fa più scuro e quindi nel momento in cui ci siamo resi conto di questo abbiamo deciso di tornare a casa.

Sulla via di casa incontriamo il fratello del mio ragazzo. Abbiamo chiacchierato e poi lo abbiamo invitato a cena da noi. Menù della serata: Crepes con peperoni, pomodoro, gamberetti e piselli, 4 costine e una bella porzione di insalata di pomodoro con tonno e gamberetti.

A tutti è piaciuto ciò che ho cucinato, fortunatamente. Non mi piace che la gente resti scontenta di ciò che preparo, mi piace che gli altri percepiscano in ciò che preparo le attenzioni che ci ho messo nel farlo. Non dico che devono dirmi obbligatoriamente che tutto è squisito, ma nemmeno dirmi che fa tutto schifo o ignorare il tutto senza darmi nè un consiglio nè un apprezzamento.

Chiacchierare al parco con il mio ragazzo è stato uno dei momenti più belli, abbiamo parlato di lui, di me, delle nostre esperienze e dei nostri punti di vista, è stato emozionante e dopo mi sono sentita benissimo.

Adesso no però. Lui gioca, scherza e ride con me, scherzando mi dice "rimani con me" e so che una parte di lui lo desidera veramente, so che la parte meno razionale davvero vuole stare con me e condividere la quotidianità, ma mi asseconda nel mio voler capire, portare a termine e rimanere (al momento) giù a casa mia. Gli costa tanto, come a me, anzi forse di più.

Lui si ritrova ad intervallo di 2-3 mesi, una ragazza che gli piomba in casa e gli stravolge i ritmi. Le passeggiate, le uscite la sera, le faccende di casa fatte assieme, sono cose che poi svaniscono nell'arco di tempo di una settimana o un mese. Vado da lui, lo amo, ci parlo e ci costruisco qualcosa e puntualmente me ne vado...è come se lo abbandonassi, come se ogni volta scegliessi la mia famiglia di origine a lui. Effettivamente esternamente è così ma io non lo faccio con la leggerezza e la spensieratezza di tornare a casa. Sono giù e soffro per non avere lui, sono su e sono felice ma non posso fare a meno di pensare ai miei e al fatto che mi mancano un pò.

Sono divisa in due, conciliare due sentimenti diversi per cose diverse è difficile quando ci sono in mezzo migliaia di chilometri.

Quella che per me è stata una giornata fantastica in realtà è sono un segno della stronza. Lo inganno, lo illudo di una presenza che ha adesso ma che tra una settimana smetterà di avere. Cosa cambia una settimana o un mese? Tanto me ne andrò e lo lascerò qui, condanno me e lui alla mancanza l'uno dell'altro e questo non è essere stronzi?

Ho sempre pensato che essere stronzi con se stessi non fa grande differenza, tanto a soffrire ci sono io, che differenza vuoi che faccia. Almeno soffro per mia volontà. Adesso è diverso...totalmente diverso.
La mia stronzaggine interferisce con la sua vita, sono stronza con me ma anche con lui, con i miei che mi vedono partire e tornare e mi illudo che sia tutto normale che faccio la cosa migliore che io possa mai fare, ma è così?

Non sarebbe meglio vivere con lui? Non sarebbe meglio decidere adesso? Decidere adesso se stare qui o no, decidere infischiandosene delle conseguenze e dei sensi di colpa. Decidere se rimanere qui per sempre o tornare per sempre giù.

Sono una stronza egoista, voglio tutto e tutti. Ho paura, sono insicura. Ho paura che finisca, ho paura di rimanere senza nulla nel caso finisca. Ho paura di non essere in grado di sostenere il peso di una convivenza. So anche che avrò sempre paura finchè non la affronterò e la sto affrontando. Un mese con lui. Un mese che è andato bene, meglio delle altre vacanze. Se è andato bene allora perchè non riesco a decidere di restare con lui per sempre?

Sbaglio ad ascoltare gli altri, loro mi danno consigli sulla base delle loro esperienze ma io non sono loro.

Mi sento una stronza, mi sento in colpa per abbandonarlo ogni volta, ogni volta la stessa cosa.

Avevamo deciso assieme che non sarei salita a capodanno e sarei salita per il suo compleanno rimanendo fino alla pasqua, poi mi ha ricordato che a capodanno saranno tutti assieme e lui sarà l'unico senza la propria ragazza, solo. Mi sono sentita una merda, ho sentito di abbandonarlo, anche se è stata una cosa che ha proposto lui, mi sono sentita una traditrice meschina, una stronza che gioca con i sentimenti. Il problema è che io non voglio essere così, nei miei gesti non c'è quell'intenzione.

Quanto vorrei fermare nella mia mente questa giornata e riviverla eternamente. Bloccare il tempo e perdere la percezione dei problemi.

Come se io stessi una favola ecco che sento vibrare (in questo momento) il mio cellulare, rispondo ed è mia madre. 6 chiamate perse, lei mi risponde allarmata dicendomi che vuole un altro recapito su cui cercarmi perchè si è preoccupata quando non le ho risposto. Rabbia, senso di colpa, preoccupazione per lei...

Perchè è tutto così difficile e complesso?? Perchè non esiste una cosa facile nella vita??

lunedì 12 agosto 2013

Riassunto giornaliero n1

Arrivata giorno 1...eccomi...
Oggi è il 12 , anzi il 13 in verità. Già una settimana, quasi due e il tempo sembra essere volato. Certo prima Gardaland, poi gli amici a casa per una settimana, le ubriacature e il divertimento, ma tutto sembra troppo veloce.

Tre mesi fa quei 17 giorni mi sono sembrati più lenti rispetto a questa volta e non capisco il perchè. Tutto passa troppo in fretta e non segue il mio volere, poi devo pure dormire. Vorrei non dormire per non perdere nemmeno un minuto.

Potrebbe essere il divertimento, il tempo passa più in fretta se ci si diverte. Ma qui non è solo questo. Si, ci siamo divertiti eh ma adesso stiamo facendo la vita normale di coppia, facciamo la spesa, cuciniamo, ci facciamo le coccole eppure sembra che una giornata non passi mai. 17 giorni e io dovrò partire per tornare a casa.

Io non odio la mia famiglia, ma amo il mio ragazzo e mi sento così male al pensiero di doverlo lasciare per tornare giù. So anche che ci rivedremo, ne sono cosciente ma è come se non mi bastasse. Non riesco a pensare a quando lo rivedrò ma al tempo che passeremo lontani, tempo in cui io e lui non potremo condividere emozioni assieme, sarà il racconto di una giornata ma niente di più. Nonostante questo mi aiuti a sentirlo più vicino non è di certo come averlo accanto. Se ho nostalgia può dirmi "vorrei abbracciarti" oppure "se fossi qui ti abbraccerei" ma non basta questo. Fisicamente non c'è, come io non ci sono per lui e oltre le parole ci sono i gesti che contano, anche solo una carezza.

Abbiamo deciso insieme una data massima affinchè io salga su, io spero di riuscirci prima.Febbraio 2015...mi sembra giusto anche se io spero di farlo prima eh.
Un pò mi manca casa giù, ma perchè non posso condividere queste cose anche con loro...

In ogni modo...ieri sera mega grigliata con una coppia che conosciamo, birra e carne a iosa e ubriacatura alle 21.30 di sera *_* incredibile.

Poi ho ricordi frammentari, cioè ricordo ma non in modo dettagliato...maledetto alcol. Però è stato divertente, mi sono divertita come non mai.
Domani forse andiamo a camminare lungo il sentiero verde e poi mangiamo lassù in cima. Non ne vedo l'ora.

Sono felice!

mercoledì 31 luglio 2013

Delirio pre-viaggio(i tuoi occhi)

Dopo mille pensieri, mille ansie e mille dubbi eccomi qui al computer, nella mia stanza, con la valigia aperta sul letto e la mia borsa accanto con i generi di prima necessità. la valigia la chiuderò domani, ci infilo all'ultimo spazzolino, dentifricio e deodorante e poi via, partenza verso il pullman che mi porterà all'aeroporto.

Ho paura di perdere l'aereo, che mi perdano il bagaglio ma il bello di conoscere tanta gente è che ti dicono e ti consigliano cosa fare, ti danno i loro pareri. I loro consigli, anche se alle volte sono cretinate mi aiutano a capire e a tranquillizzarmi.

Domani io sarò puntuale, se ci sarà fila al metal detector allora chiederò alla gente di passare prima, se mi perderanno la valigia allora farò la denuncia e poi me la manderanno a casa del mio ragazzo. A tutto c'è una soluzione tranne alla morte. beh se muoio sul pullman credo che tutti gli altri problemi si annullino di conseguenza.

Stasera mi ha chiamata e mi ha detto "sei agitata vero? mi rispondi come la prima volta che ci siamo sentiti...a monosillabi".
Alle volte penso che sarebbe davvero bello potersi vedere con i suoi occhi, capire cosa vede lui quando mi guarda o cosa sente quando gli parlo. Le emozioni che prova mentre lo abbraccio. Sarebbe bello poter essere all'interno di lui per una volta e capire il mondo dal suo punto di vista.

Oddio non posso crederci! Finalmente lo potrò riabbracciare, lui sarà di nuovo con me e io con lui. So perfettamente che arrivata all'aeroporto non mi importerà più nulla se non lanciare quella valigia, prendere quel maledetto aereo e arrivare da lui. Si...solo questo.


martedì 30 luglio 2013

Stress!

Non capisco se l'ansia che ho dipende dallo stress accumulato o per il viaggio.
Sto partendo ancora una volta, mi piace ma da un lato vorrei poter vivere la storia in modo più normale rispetto agli altri.

Questo è un periodo di merda, non ho passato l'esame per la seconda volta e ci sto male, tanto male. Le loro parole anche se forse cercando di essere rassicuranti, mi fanno sentire una merda. Io so di aver studiato, so di sapere quelle cose ma perchè? perchè ogni volta devono prendere me, essere pignoli, dire "signorina ma...lei non è venuta a ripetere con noi" perchè devo fare la lecchina se non lo sono? perchè devo passare l'esame solo se vengo a strisciare da voi??

Mi fa star male, tutto questo mi fa star male. L'università mi fa stare male, le situazioni familiari mi fanno stare male. In questo momento sento di avere bisogno di un abbraccio ma non c'è nessuno a darmelo e mi sento così sola di fronte alle difficoltà e ai disagi.

Per i miei genitori beh, loro oscillano tra il "tutto va bene tranquilla" all'incazzarsi per cose minime. Io li capisco eh ma io sto male, non comprendo se loro ce l'abbiano con me o meno. Vorrei tanto essere abbracciata, ma un abbraccio pieno di affetto, un abbraccio materno e silenzioso. Mia madre è affettuosa, ma a modo suo, abbiamo modi diversi di esprimerci ma lei non sembra capire di ciò di cui ho bisogno.

Quando parliamo di me e dei miei problemi a me viene da piangere, non lo so, mi scatta sempre con tutti. Lei non lo sopporta, non lo capisce. Forse collega il pianto al dolore, ma il mio pianto e sfogo, non è dolore. Nel mio pianto è racchiusa la frustrazione e lo stress emotivo.

Non ce la faccio, mi sento così sola. Poi il fatto che devo partire si è aggiunto. So che il mio ragazzo mi ama, ma alle volte vorrei sentirlo per un "ti amo" e basta, per le coccole, senza dire nulla. Solo dolcezza, ma non è possibile averlo sempre e poi mi chiedo perchè questa ansia per salire?

Ho paura di rovinare qualcosa, che qualcosa vada male, che lui si annoi di me, che capisca che un mese è troppo per noi, ho paura che qualcosa possa rovinare tutta quella felicità. Questo è uno dei motivi per cui non l'ho fatto parlare mai con mia madre. Ho paura che farli parlare, condividere le due parti della mia vita, mi portasse all'infelicità. Se a lui non piacesse mia madre? Se la odiasse? Se si odiassero? Cosa potrei fare?
Ho paura, così paura che evito il problema anche se so che non porta a nulla. Io non so nemmeno se a lui farebbe piacere sentirla, alle volte credo che a lui non importi, alle volte invece sembra di si.

Io non capisco, sembra tutto così complicato eppure poi sono con lui, parlo con lui e tutto mi sembra di una facilità estrema. Oddio come vorrei sempre essere così calma e tranquilla!

venerdì 5 luglio 2013

Arriva Agosto!!

Si avvicina una nuova partenza. Di nuovo ansia, di nuovo agitazione. Per svariati motivi che periodicamente smonto da sola.
Eppure sul momento, passa quel pullman per andare all'aeroporto e penso ad agosto, penso all'ansia che pian piano in viaggio si tramuta in gioia, gioia nel vederlo, riabbracciarlo, averlo accanto, vedere la sua faccia e le sue espressione oltre la sua voce. La sua famiglia non è perfetta, hanno tanti difetti, lo so, ma quando sono lì mi sento accolta ed è una bellissima sensazione.

Ho paura che lui si faccia prendere troppo la mano, che lui spenda troppo per me. Io non voglio che lui spenda per me, so che è una cosa che deve decidere lui ma io mi sento a disagio perchè non posso ricambiare.

Ho ansia di arrivare lì e non essere una buona compagna, di essere soltanto una spesa in più. Praticamente lo sono, ma so anche che non è una cosa eccessiva. Io non gli chiedo di uscire ogni sera, anzi, le cose che piacerebbe fare a me sono le meno care di tutte.
Mi piacerebbe uscire a mezzanotte, andare con una coperta in riva al mare, scherzare e giocare finchè non si fa l'alba, camminare sul bagnasciuga insieme al tramonto e cercare le conchiglie. Organizzare una cenetta romantica solo me e lui con una passeggiata nell'isolato dopo. Andare a fare un giro, parcheggiare e vedere la città di sera. Sono cose sceme eh, ma a me sembrano così belle e romantiche.

Oggi in tv sembrava fatto apposta. 5 volte sullo stesso canale la pubblicità di una rivista alla fine elencava alcune notizie "mamma ho deciso, lascio gli studi" e poi "gli amori nati su internet durano di più" -_-''
Allora...qualcuno mi perseguita. Penso alla rinuncia agli studi per salire su da lui e tieni la pubblicità che ogni 10 minuti mi fa rivivere la cosa mettendomi ansia.

Si, ansia...ho paura che passi troppo tempo per l'università, non vorrei mollare tutto, ma da un lato mi manca così tanto che mi sento morire. Mi manca così tanto che alle volte mi manca l'aria e mi viene da piegare, sento di non offrirgli la storia che si merita. Aspettare, vedermi e poi di nuovo la partenza e le lacrime.

Ad ogni arrivo passo una settimana in uno stato quasi vegetativo abituandomi alla realtà familiare. Tutto mi fa innervosire, non averlo intorno mi fa innervosire, saperlo da solo e lontano mi fa innervosire e quindi sto zitta, per ore in camera a cercare di acquisire l'equilibrio precedente alla partenza.

Litighiamo, alle volte tanto, alle volte mi sembra anche troppo, alle volte penso che ci facciamo del male viste le condizioni in cui viviamo la nostra storia, adesso però non saprei affrontarla in altro modo. E mentre una parte di me pensa questo l'altra mi dice "lo ami, l'amore basta. Se non basta allora non è giusto. Siete fortunati che avete internet e il telefono anche se questo no+n è abbastanza, ma lo avete, non siete isolati".

Come dare torto ad una delle due parti? Ognuna a modo suo ha ragione. Ogni linea di pensiero alla fine ha una sua logica, ma scegliere la via giusta è difficile, più difficile di quanto pensassi.

Ho finito le lezioni di nuoto, non so nuotare. Cioè...mi spiego meglio. Dopo un iniezione di coraggio e tanta forza d'animo riesco a nuotare a dorso, a pancia in giù è una fatica pazzesca e non riesco. Intanto però so galleggiare e so alcune basi. Forse mi manca esercizio, confidenza con l'acqua del mare ma sono cose che non posso acquisire con le lezioni, sono cose che si acquisiscono con l'esperienza. E per gradi inizierò questa cosa. Cercherò di galleggiare li dove si tocca,  di fare li un pò di dorso, tanto se vado giù...si tocca e non annego :)

Beh...speriamo bene, per il viaggio e per tutto. Spero di vivere il tutto nel modo più sereno possibile.

giovedì 13 giugno 2013

Nuova direzione

Finalmente ho capito cosa deve essere il cibo, ho sempre considerato questo nel modo sbagliato. Il cibo non è gioia, non deve riempirti e farti star bene. Il cibo non è accoglienza verso l’altro è solo un dovere, un riempimento del nostro organismo, nemmeno essenziale.
Essenziale è l’acqua ma non il cibo. Gli scienziati dicono che si può sopravvivere 8 giorni senza cibo…allora perché riempirci e farcirci come polli per il natale, ben 3 volte al giorno(e parlo di una dose minima)?

Ci piace riempirci le pance anche se non ne abbiamo bisogno, sentire i gusti il dolce. Mangiare cose non sane. Io sono la prima eh. Ma la mia riflessione è iniziata stamattina.

Ti nutri in modo regolare, mangi i pasti più gli spuntini e va bene, fai moto, corri, cammini o vai in piscina. Ma per cosa? I risultati arrivano??Io non credo. Perdi i liquidi facilmente, e come li perdi li recuperi in una notte senza aver mangiato nulla. Ora…il gioco vale la candela?
Beh io sinceramente non vorrei più vergognarmi del mio corpo, di come mi stanno i vestiti e le maglie. Vedo le donne più grasse di me ma, come dice mia sorella, “non guardare mai chi è peggio di te, ma chi è meglio”. 

E infatti in giro c’è tanto meglio, sono circondata dal meglio mentre io sono una ragazza grassa che non riesce nemmeno a galleggiare. Che a 23 anni va in piscina per IMPARARE a nuotare. Non è da forti andarci adesso., è da sfigati. E tutto per cosa? Per un capriccio. Il capriccio di voler nuotare. Ho fatto a meno del mare per anni, andavo li mi sdraiavo dopo un ora mi annoiavo e tornavo a casa. La mia vita ne ha risentito? No, cammino, respiro e tutto funziona.

Sono davanti a due scelte. La prima è mollare tutto e ingozzarmi come un maiale e la seconda è ridurre l’ingresso di cibo a livelli minimi compensando con l’introduzione di acqua che comunque riempie.

Per la prima…beh no. Cavolo io cammino per strada e la prima cosa che penso è “guarda il culone che ti ritrovi, e quella vetrina? Riesci a specchiarti così bene che la tua ciccia ballonzola su e giù, sembra tu abbia un salvagente alla vita”. Questo penso. Quindi addio pane e pasta, addio gelato e dolci. Da oggi il pane solo se necessario quando sono fuori casa, i dolci banditi. Carne, frutta e verdura…stop


Si preferisco la seconda scelta. D’altronde sono stata un giorno senza toccare cibo per una cavolo di penitenza e ora mi faccio scrupoli. Addio pizza e cose grasse io smetto. Smetto di concepire il cibo come un piacere per me e per gli altri, come esaltazione del gusto. Il cibo è carburante, non vale né più ne meno della benzina.

lunedì 3 giugno 2013

Tutto okay?

Tutto okay? tutto okay?
Questa è la domanda che più spesso mi fa mia madre, sto raggiungendo lo sfinimento. No, non è tutto okey. L'università procede lenta e non solo per causa mia, sto maledicendo l'anno in cui ho dato solo due esami e. l'anno perso a non fare un cazzo, vivo a chilometri di distanza dal ragazzo che amo, mi manca da impazzire e io dovrei stare bene?

Come faccio a stare bene se desidero stare li ma sono qui? Resto qui per l'università, perché mi manca poco e non voglio mollare ma sto male. Sto male fisicamente. La sera per dormire ripenso a quando stavo da lui, per addormentarmi la sera e poi la mattina mi sveglio, faccio la mia vita e poi lo sento per telefono. Chiudo il telefono e mi vengono in mente tutte quelle cose che vorrei dirgli ma ogni volta non riesco.
Io ho bisogno di contatto, di abbracciarlo, fargli una carezza e sentire il suo profumo.

Discutiamo per ora, lui sta male e io anche. Ci manchiamo e  ora la situazione non migliorerà. Finita la frequenza io avrò giornate intere da passare a casa senza distrazione e ci penserò di più, sempre di più e mi logorerò dentro perché so che è colpa mia.

Questa situazione è colpa mia, perché decido ogni volta di terminare l'università, perché mi sono avvicinata a lui sapendo la mia situazione, perché come un incosciente non immaginavo cosa avrebbe comportato tutto, non ci avevo pensato. Sono fautrice della mia sofferenza e della sua, questo mi crea dolore, colpa e rabbia verso me stessa.

Non so cosa fare, come comportarmi, credo che forse evitare di mandargli sms sia la soluzione migliore, lasciare a lui il tempo  lo spazio per chiamarmi o cercarmi. Io per lui ci sono sempre ma adesso forse ha solo che io non gli ricordi ogni 5 secondi che mi manca e che siamo lontani.

Mi sento male, ho un nodo allo stomaco che non va mai via, mai. E in tutto questo mia madre mi chiede "tutto okay?" secondo te? No, ovviamente no. La persona che amo è a chilometri e dovrò aspettare agosto prima di vederlo. Agosto!! non è dietro l'angolo. E io giungo e luglio sarò qui, cercare di imparare a nuotare e dare esami. e per cosa? Sono cose che farò io, da sola e lui non sarà con me. Se io imparerò a nuotare sarò da sola qui a gioire, se passo un esame idem.

Si, l'università è per la mia vita, per il mio futuro...certo! lo so! ne sono cosciente! Ma io sono spaccata in due e il mio cuore non è qui con me.

venerdì 24 maggio 2013

Video Cony

Rieccomi dopo tanto tempo di assenza dal blogghino. Eh si, periodo abbastanza intenso, problemi in casa, da fare qua e la per la casa, studio, esami (uno di cui dato), e università (il tempo di stare dentro la struttura).

Le cose sembrano accumularsi e, nonostante io facci di tutto per ultimarle queste sembrano emergere tutte in un minuto. Un attimo primo la calma, nulla da fare e poi succede di tutto...scoppia la guerra e tu non te ne accorgi nemmeno.

Io però ho usato il tempo libero a disposizione (arco di tempo che va dalle 23 all'1 di notte) per pensare e riflettere su me, il mio ragazzo e più in generale alla coppia. In fine ho deciso di esprimere a lui tutti i miei lasciati in sospeso, le mie pippe mentali, i miei problemi, pensieri e idee. Risultato? Beh quello che io ho capito in circa 2 o 3 ore l'ho espresso a lui in 30 minuti, lui ha capito tutto, mi ha espresso i suoi punti di vista e ora va anche meglio di prima. Discussione totale di circa 2 ore....ma dico...tutte quelle fisime per niente????

Mi sa proprio di si. Sto ore a pensare, ad arrovellarmi, a incazzarmi da sola, mentre poi semplicemente dicendo le cose ecco che vanno a risolversi.

Ma sono così felice in questi ultimi giorni, anche stanca e incazzata ma soprattutto felice, che mi sono presa un pò di tempo e ho cercato delle immagini su internet, scritto delle cose e poi ci ho fatto un video per il mio Panda.

Io spero che adesso lui passi dal blog, che legga, che osserva e ascolti. Mi sento una stupida a fare queste cose, però allo stesso tempo ne sentivo il bisogno.

Io sono felice e mi sento fortunata ad avere accanto una persona come lui. Nonostante la distanza lo sento più vicino di molte persone che mi stanno attorno, sento che si preoccupa per me e che gli sono cara come lui è caro a me. Sono davvero fortunata!


lunedì 13 maggio 2013

Pippe mentali

Tornata nuovamente da una breve vacanza della durata di 17 giorni dal mio ragazzo. Oddio che giorni fantastici! Vivere con lui la quotidianità, anche se alle volte c'era qualche litigio, è stato bello. Non si trattava di litigi bruschi o chissà che. Semplicemente litigi giusti, che forse è anche fisiologico che ci siano in una coppia.
L'unica pecca è stato l'incidente dei miei, ero su e PATATRACK incidente. Scesa mi sono ritrovata a ritmi serrati, a dover supplire alle cose che loro non potevano fare, aiutare. Mi sentivo più stanca in casa ad aiutarli e facendo poco invece che all'università a camminare e seguire lezioni pallosissime.

Da un anno lotto per andare in piscina, lotto con me stessa e come al solito la soluzione più semplice è parlarne con gli altri per avere soluzioni. Mia madre non mi ha fatto problemi con i soldi e io mi sono creata i problemi per nulla. Ora devo solo telefonare, il più ormai è fatto.

"Se galleggio in piscina il più è fatto" mi ripeto questo. So che nuotare a mare è più semplice ma ho paura di fallire, di deludere le persone. Il mio ragazzo ripone fiducia in me e non voglio che lui pensi che io non volgo nulla se non riesco. Non lo farà lo so, ma ne ho paura. C'è sempre stato qualcuno di più bravo di me, qualcuno che rideva ai miei errori anche se lievi, lo ricordo e ho paura che ciò avvenga di nuovo.

L'istruttore è un professionista, non riderà di me, ma mentalmente cosa penserà? "guarda una siciliana di 23 anni che non sa nuotare" lo pensano tutti, la prima cosa che si chiedono è perchè.
Il perchè è semplice, i miei non sanno nuotare e a mare non mi hanno potuto insegnare, non ho mai imparato. Ma ogni volta vedere le facce stupite alla mia affermazione "non so nuotare" era una cosa snervante. per me era naturale ammettere di non saperlo fare, alla fine nn so nuotare, mica non so scrivere. nemmeno dicessi di essere analfabeta. Ma intanto guardano tutti sbigottiti.

Mi piace il mare, l'acqua, il sole e l'estate. Mi piace andare a mare e ci andrei se non mi vergognassi del mio corpo e se non sentissi di privarmi di tutto quel divertimento che contempla il nuotare. L'acqua fresca, bagnarsi e poi andare ad asciugarsi al sole, sentire la brezza lieve sulla pelle umida che accarezza e asciuga. Mi piace il profumo del sale che resta tra i capelli, la sensazione dopo la doccia di ritorno da una giornata di mare. Amo tutto ciò, ma non ho mai potuto nuotare veramente, stavo sul bagnasciuga, mi immergevo fino alle spalle ma nulla di più.

è un mio sogno, ne sento bisogno, sento il bisogno di imparare a nuotare di sentirmi libera nell'acqua e condividere finalmente con gli altri quel divertimento.

Ho provato il costume, avevo paura di vedermi come una balena in smoking, forse anche questo mi ha bloccato fin ora ad andare in piscina, il fatto di essere guardata da qualcuno e che mi vedesse nella mia cozzagine. Invece mi sono guardata con costume, cuffietta e occhialini, non sono brutta, sto bene. Non sono una modella ma non sono una balena. Mia madre mi ha detto che sto bene e così mio padre in un attimo ho sentito di non essere una merda come credevo di essere, di non essere la più cessa del mondo.

Forse cerco consensi, cerco approvazione su me stessa da altri. Compensare le mie insicurezze con i "che sei carina" degli altri. E appena mi si dice "potresti vestirti meglio" io registro "sei brutta, non fai abbastanza" anche se quella persona non lo intendeva. So che è sbagliato, ma è come se non fossi sazia, come se non avessi ricevuto abbastanza "brava" o abbastanza complimenti in genere. Davanti a me c'era sempre qualcuno da raggiungere, da emulare non sono mai stata l'esempio per nessuno, gli altri sono sempre stati esempi per me. Non so come affrontare la cosa, non so come cresce la stima in me, so solo che ho questo problema e non so come affrontarlo.

domenica 7 aprile 2013

Blablabla

Eccomi qui, dopo tanto tempo riscrivo sul blog. Mi trovo in un periodo abbastanza sereno diciamo. Ovviamente non esente da incazzature o ansie, ma in media si può dire che il tutto è tranquillo.

L'unica preoccupazione che ho sono gli esami, devo rimettermi sotto con lo studio e domani già inizio a stamparmi alcune traduzioni se no, non finirò mai, poi devo iniziare il ripasso perchè a fine mese Maggio ho un esame.

Il 20 parto. Vado dal mio Chicco. La compagnia aerea mi ha spostato il volo di rientro portandomi l'orario da pomeridiano a serale.

PROBLEMI:
1.I pulman di ritornano finisco le corse prima delle 21.30
2. Non ci sono treni dopo le 21.30
3. Le 21.30 è un orario troppo tardo affinchè mio cognato venga a prendermi.

Dopo aver vagliato l'ipotesi di un B&B e poi partire il mattino successivo ho parlato del problema con mia madre e si è risolto con il favore di mio cugino (Santo Cugino).

Intanto io mi ero incazzata con mia sorella pensando "certo tanto a lei Federico non piace e siccome non le va bene cerca di sabotarmi in ogni modo" l'ho pensato perchè lei non ha nemmeno chiesto al suo ragazzo se andava bene o no, ma ha semplicemente detto "secondo me è così non farti troppe illusioni".

La sua soluzione era anticipare il volo...ma chissà come mai!! L'invidia fa proprio male. Io sono felice, sto cambiando, finalmente riesco a dire ciò che penso con tanta fatica. Certo non totalmente, molto spesso ripiombo nel mio star male e seppellirmi, ma ci sto riuscendo pian piano. Ma lei è sempre stata "il capo" quindi non ci sta al fatto che io alzi la testa.

Ho scritto una lettera al mio ragazzo. Con i ritmi della posta potrebbe arrivargli già quando sono su. è tutta bella scritta, in due tempi diversi ma ok. Devo solo comprare busta e francobollo e spedirla :)
Sono contenta, è una cosa stupida eh...però l'idea di scrivergli una cosa e spedirgliela mi rende felice, spero solo capisca la mia scrittura.

venerdì 29 marzo 2013

Sfogo

Eppure andava tutto bene fino a poco tempo fa. Tutto sembrava essere caduto dal mondo delle fiabe e poi tutto diverso. Il cane investito(non grave), le domande "la piscina?", i termini universitari, le persone che sembrano avere sempre maggiori aspettative su di me e oggi, in fine, l'intervento dell'altra cucciola. Eppure tutto era simile al mare estivo. Tutto calmo, sereno, sembrava filare tutto.

Nuovo professore del corso. Difficile da seguire con i suoi ragionamenti senza apparente filo logico ma che poi fila perfettamente, non riesco a seguirlo è troppo veloce per me, sono 4 ore di lezioni e io già vado in tilt alle prime due. Poi è egocentrico, ogni volta che dire qualcosa riguardo i suoi studio e l'importanza del suo mestiere prende la giacca e la tira in avanti, come per stirarla, tira fuori il petto e sul volto gli spunta un espressione di superiorità che mi spiazza. Non è male, è bravo eh, ci stimola a pensare, ma dal livello umano è come se ad ogni parola dicesse "io valgo molto di più di tutti voi messi insieme le mie conoscenze non le raggiungerete mai".

Mi sono arrabbiata mercoledì, non per lui essenzialmente, ma perchè ho visto in lui parte delle persone che io amo, i ragionamenti veloci, il farmi sentire lenta rispetto a loro, meno valida e meno acculturata. E lo sono. Mi sono arrabbiata perchè ho pensato "ma guarda questo stronzo di professore, viene qui, mi dice che la mia insicurezza è sbagliata, che tutto è sbagliato e si diverte a schiacciare tutti per sentirsi forte" poi ho collegato le somiglianze e mi sono sentita una merda.

Non riesco a trattare lui con un minimo di umanità e beneficio del dubbio mentre gli altri, solo perchè gli voglio bene e li conosco, li accetto e non faccio nemmeno caso a ciò che dicono, non mi feriscono come invece riesce a fare lui.

La piscina...ci sto lavorando. è passato un anno da quando ho deciso, lo so. Ma perme è difficile accelerare i miei tempi. Pensavo da una vita di imparare a nuotare e non l'ho mai fatto e ora mi sembra che a tutti importi solo questo, che importi solo quello che faccio, risultati, risultati ovunque. Ma io non sono una macchina, nn vado in modo automatico. Sono lenta, ho bisogno dei miei tempi ma le cose le faccio è difficile da capire? Mi conoscete, sapete come sono e ricordarmi che continuo a NON FARE una cosa che ho promesso non solo a voi, ma a me stessa mi fa male. Cerco di ottimizzare i miei tempi, ma se prima ero una che faceva una cosa ogni 3 mesi ed ora ne faccio una ogni mese e mezzo per me è già un gran risultato. Siete voi troppo veloci.

venerdì 15 marzo 2013

Lavoretto

Ed ecco nuovamente qui. Le giornate piovose in fine hanno portato il suo frutto. Mi sono ricordata che, a titolo gratuito, mi erano state commissionate una tegola e una decorazione su una lastra di pietra. ovviamente sono gratis perchè commissionate dal ragazzo di mia sorella.
Stavolta però, visto che la lastra è abbastanza grande e dovrò lavorarsi su parecchio, mi faccio comprare i colori e i materiali di cui necessito. Dico...alla fine io ci perdo tempo, anche se sono cose che amo fare.

Bene, il lavoro era una tegolina che ritraesse un soggetto animale, preferibilmente cane e tra tutte le razze dei cani preferiva il bassotto o il setter inglese.

Non ho trovato alcuna foto o immagine che potesse ispirarmi riguardo queste razze quindi ho cercato e ho scelto io. Un cucciolo di Rottweiler, vi posto qui alcune foto perchè mi va proprio di condividere questi due giorni di lavoro.





 Devo ammettere che inizialmente non ero molto soddisfatta, anche perchè ho dovuto arrangiarmi sui materiali che questa volta sono stati a carico mio. ma in definitiva non sembra proprio male. Ho impiegato due giorni. Uno per disegno e colorazione sommaria, oggi ho definito i dettagli e passato alla lucidatura del tutto.

giovedì 14 marzo 2013

Dal libro delle Lamentazioni

Arriva Marzo! E come sempre mi accorgo di sbagliare nel pormi delle aspettative, soprattutto in ambito climatico e universitario. Lezioni che dovrebbero iniziare ma che non iniziano, il sole che dovrebbe spuntare ma non spunta e io mi rattristisco.

Il bello delle giornate piovose è stare a letto, al caldo, con una bella tazza di cioccolata fumante e un bel film alla tv. Ma io sono a dieta, devo studiare e non ho la tv in camera, o per lo meno non ho il decoder. La televisione è usata solo come soprammobile. Si potrebbe pensare. "beh ci sono i film su internet" no, perchè la mia connessione è sparita...

Fa freddo e mi annoio, niente mi soddisfa, le uniche cose che vorrei non le ho, le cose che vorrei fare non posso farle e non posso passare il tempo con chi vorrei io.

Uffa, non ce la faccio, io voglio il sole, voglio uscire di casa, vedere i miei colleghi, mangiare fuori e ritrovarmi stanca alle 22 di sera. Questo voglio ma non sembra sia possibile.

giovedì 7 marzo 2013

Primo Lavoro

Dopo il Capodanno passato dal mio ragazzo, mi sono decisa a usare la penna grafica. Tre giorni incessanti di prove su prove, ore ed ore fila per capire come usare il tutto.
Alla fine ce l'ho fatta ed ho realizzato il mio primo lavoro ispirato alla storia che ho scritto qui sul blog. Non sono pienamente soddisfatta diciamo, mi aspettavo di meglio. Però è sempre il primo lavoro che faccio.
Spero di poter migliorare in tempi abbastanza brevi.


domenica 3 marzo 2013

Il Bruco e il Cigno


C’era una volta un bruco, brutto e bitorzoluto, lento, introverso e silenzioso. Stava spesso da solo e piangeva perché vedeva la sua condizione come una condanna divina. Era goffo, peloso e tutti gli animali del bosco si facevano beffa di lui.

Un giorno il bruco, andò dalla sua amica volpe piangendo e lamentandosi della sua condizione e non sapeva più cosa fare.
Allora la Volpe disse al Bruco

 “Se stai così male, vai dal Cigno saggio che vive nello stagno. Lui saprà darti una mano”

Il Bruco ci andò ma in cuor suo era molto diffidente, non credeva che lui potesse davvero aiutarlo.

Lui è così bello e leggiadro, come potrà mai comprendere uno scherzo della natura come me?”

Quando arrivò allo stagno, il cigno saggio lo guardò e in una sola occhiata comprese tutta la paura e il dolore che si portava dentro il bruco e quando cercò di aiutarlo il bruco si arrabbiò

“Tu non puoi capirmi!” urlò “Tu sei un cigno e io un bruco, io soffro tu no!” disse con tono irritato.

Il cigno, pazientemente, gli spiegò che anche lui un tempo era un po’ bruttino, ma le cose nella vita cambiano, e cambiano solo se lo si vuole davvero, comprendendo i propri pregi e cercando di esaltarli.
Dopo parecchi giorni e litigi con il cigno, il bruco riflesse alle parole del cigno, andò da lui e disse:

“Sai, non è male essere un bruco, si sono bruttino e sono lento, ma sono buono e mi sono reso conto che chiudendomi in me stesso non do agli altri l’opportunità di capirlo. Ora vado, ci vediamo domani”

Così il buon bruco andò via, a riflette e pensare. Ma nella notte sentì qualcosa di strano, un cambiamento lo attraversava. Aveva paura perché questo cambiamento non riusciva a controllarlo. L’indomani la sua natura ormai aveva preso il sopravvento e si ritrovò racchiuso nel suo bozzolo.
Passarono le ore e i giorni, il bruco stava li fermo immobile, finché un giorno, il giorno più adatto e perfetto, il bozzolo si aprì e da esso uscì una splendida farfalla.

Volò in fretta allo stagno, stupito dal cambiamento improvviso, volò dall’amico cigno e appena lo vide lo salutò con energia. Anche il cigno lo vide e con un sorriso compiaciuto disse:

"Allora piccola farfalla cosa hai da dirmi oggi?”

E la farfalla:

“Solo grazie, perché per merito tua ho capito che solo amandosi e lasciandosi andare alla propria inclinazione naturale, quella più bella, si può raggiungere la libertà. Io adesso ho  raggiunto la libertà dopo tanto tempo”

Così la farfalla capì che il primo passo per essere amati è amarsi e non frenare i propri pensieri, ma vivere la propria natura.

sabato 2 marzo 2013

Down

Mi sono resa conto che non riesco a gestire le mie emozioni, la mia rabbia, la mia felicità, non riesco a contenerle o a gestirle. Sono felice nei momenti che agli altri sembrano sconvenienti, invece di urlare piango perché non so gestire ciò che sento.

Credo che alle volte sarebbe meglio non avere sentimenti, sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato senza farsi coinvolgere, da niente e nessuno.
C'è gente che ce la fa, ma io no...non ho quella fortuna.

Mi sento solo, mi sento come se cercassi di schiacciare un sasso con un martello di gomma piuma. Sto facendo un percorso in cui sento pressioni da qualsiasi parte e non so affrontarle. Credevo di avere l'appoggio di alcune persone ma guardandomi mi sono accorta di essere sola.

Mi sembra di non avere la forza, io so cosa fare ma sto affrontando le cose da sola. Una persona contro tante come può farcela? Come posso cambiare le cose che sono andate a formarsi in 23 anni? Come faccio se sono da sola. La solidarietà tra donne a tra sorelle è una cazzata. La solidarietà in generale lo è...perché in realtà la gente sta lì, stile cecchino, ad aspettare che ti abbassi per allacciarti la scarpa per spararti alla testa.

Se l'uomo nascesse senza sentimenti sarebbe perfetto, niente traumi infantili, tutto apposto, preciso, niente dolore oltre quello fisico, nulla che sfugge al controllo. Sai che la tappa ultima è la morte e vivi la tua routine. Certo, niente amore, amicizia...ma alla fine se non li conoscessi nemmeno chi ti dice che ne sentiresti la mancanza?

Una persona che vive non mangiando mai il gelato, non sapendo nemmeno la sua esistenza, come potrebbe mai provarne la mancanza?

C'è chi dice che l'uomo è una macchina perfetta. Io sto sviluppando l'idea che è la macchina più imperfetta. E se c'è un Dio lui fa proprio come i genitori. Ti mettono al mondo, ti fanno crescere con certe idee e poi, quando sei nella vita vera, ti accorgi delle cazzate e tutto il mondo si sgretola. Tutto questo è crudele.

La vita è crudele, ma che si può fare? Nulla, andare avanti per la propria strada. Io però oggi non ce la faccio ad avanzare, oggi voglio solo sparire. Affondare nel mio letto e annullarmi al mondo intero, come se non esistessi.

lunedì 25 febbraio 2013

Miss Perfezione

Miss Perfezione è la figlia perfetta, quella che ubbidisce, che fa poche marachelle, quella che a scuola è la prima in assoluto, che si impegna ed è osannata da tutti i docenti.
Miss Perfezione non sbaglia mai, è impeccabile nei modi, nei suoi gesti così chiari ed inequivocabili, nelle sue parole sempre così a modo, perché lei non può sbagliare, lei non sbaglia mai. Lei non ha difetti, sono gli altri ad avere dei difetti che non possono non essere vesti, dei difetti INSORMONTABILI!

Miss Perfezione ha anche un secondo me...si, è Ipocrisia. Un suo errore è una svista, una cosa che PUO' capitare, che DEVE essere compreso dagli altri perché dagli errori servono a crescere...lei. Gli altri no.

Gli altri devono fare ciò che lei reputa più giusto, deve dire le cose in modo adatto perché lei non può essere ferita o trattata male, ma se lei ti passa addosso con un tir è compreso, è normalissimo, anzi lo fa proprio per il tuo bene.

Lei è come quelli delle sette e delle religioni, finché sei uguale a loro vai bene, stai li a giudicare l'operato degli altri, tra gli allori, tra i vanti, ma se ti discosti, se pensi al di fuori no. Lì non vai più bene. Perché devi continuare a far parte del gregge, se pensi e agisci in modo diverso e sicuramente un modo sbagliato. E se alzi la testa contro di lei? Commetti un eresia, lei è miss perfezione e quindi non si può andare contro.

Detto questo...Cara Miss Perfezione resta così, te lo auguro, mantieni la tua impeccabile forma, schiaccia gli altri per quanto potrai perché tu non te ne accorgi ma ti stai facendo terra bruciata addosso. Si perché l'appoggio che desideravi, quella di cui tanto parlavi verrà a mancarti.

E se i miei sentimenti non esistono, se io non formo una vera coppia con lui....beh sarai contenta tu che per mandare avanti un rapporto sorridi ed ingoio e basta. Hai paura di rimanere sola...lo so perfettamente. Lanciati in questa cosa, perché quando ti girerai a chiedermi una mano perché stai male io non ci sarò. Ricorda bene "hai schiacciato troppi sentimenti e ignorato troppe persone per poter essere felice".

giovedì 21 febbraio 2013

Servizio Radiotaxi

Come al solito...gli altri chiamano ed io corro, devo correre ovviamente.
9del mattino, mi sveglio e penso "uhm ancora mezz'oretta e vado a studiare"
9.10 mia madre arriva e mi dice "ehi, ma non devi studiare oggi?"
e io "si, ora mi alzo"
si fanno le 9.30, mi alzo mi lavo e mia madre mi dice "senti potresti accompagnarmi dal papà e passiamo anche al supermercato?" 
e io "ma dovevo studiare"
 lei "ah, ma siccome ieri hai detto della spesa credevo ti riferissi ad oggi".

E qui comincio ad incazzarmi. Chi ti ha detto nulla? Ho parlato di andarci oggi?? Perché fantastichi e progetti senza tenere in considerazione. Alla fine andiamo. Autostrada...lo specchietto retrovisore senza un motivo è storto io dico "mah sto cavolo di specchietto retrovisore storto"
e lei "non sono stata io"
e io "non sto dicendo che sei stata tu! ho detto che è storto!" e qui già ero incazzata.

All'uscita dell'autostrada mi accosto e lei "che fai? dove andiamo?" nemmeno una vecchietta rapita fa tutte ste domande.
 Io "mamma da nessuna parte, sto accostando per aggiustare lo specchietto retrovisore". Mia madre trae i suoi quesiti dal libro delle domande di merda.

Pomeriggio, io sono tranquilla a farmi i cazzi miei e ad un certo punto mia madre mi dice "la prendi tu stasera tua sorella?"
io "devo prendere mia sorella? bene quando me lo avrebbe detto?" 
e lei "perché non lo sapevi?". E no che non lo sapevo. Ma tanto qui avete il servizio taxi. Voi chiamate e io vengo. Che dovrei fare? Lasciare mia sorella alla stazione? Lo farei volentieri. Stai li con i barboni e prostituisci per avere un passaggio da un tassista!!

Su dai...alla fine tanto lo so. La cretina che va e abbassa la testa sono sempre e solo io. E io sono più scema di tutti perché continuo a dire si. Invece dovrei dirgli "ah torni la sera alle 20 nonostante sai che a me da fastidio guidare la sera tardi per gli occhi? Beh allora ti attacchi al cazzo, sperando che si stacchi e che sia a propulsione, e speri che ti porti a casa perché io ormai sono stanca.


mercoledì 20 febbraio 2013

Tutto scivola

Momento difficile...è proprio un momento nel senso che mi sento piena di sentimenti e di cose che non riesco ad esprime. Tutto mi fa rabbia tutto mi crea una sorte di odio e più rifletto più queste cose aumentano. Vedo che tutto rimane fermo nonostante io mi faccia in quattro, quanto impegno ci metta nel portare a termine le cose, nonostante le lotte sembra che tutto resti uguale. La gente resta uguale, le persone che mi circondano restano immobili come il resto della mia vita. Sudo e lotto per andare avanti con l'università e gli esami sono così segmentati che quando traggo le somme non mi sembra nemmeno proporzionale il rapporto tra impegno nello studio ed esami fatti. Materie divise in due, ti impegni due volte diverse per poi vedere una sola materia, una sola...ma io ho studiato per due!

Mi fa male perché mi sembra di non fare abbastanza anche se io ce la metto tutta. E poi sono delusa, delusa dalla gente che mi circonda. Prima sembra di buoni principi, alti valori morali che si fanno in quattro per tutti e invece poi si rivelano l'opposto. Ho l'amaro in bocca perché nonostante non fossi grande amica con certe persone credevo in ciò che dicevano e nel loro modo di fare. Solo bugie.

Troppe cose accumulate, vedo, sento tutto ed è come se adesso avessi una voglia di incazzarmi, voglia di urlare e litigare, voglia di piangere, ridere, soffrire....tutto, vivere tutte queste cose e sentirmi viva. Mi sembra di portarmi un peso addosso, un peso enorme alle volte sono io il peso. 

Forse la rabbia che provo è una rabbia verso me stessa, verso le cose che lascio a metà, le promesse che non mantengo,le attese, i ripensamenti, le aspettative, gli irrisolti. è come se avessi un ciclone dentro e di tanto in tanto mi imbatto in queste cose e mi sento trascinare in basso. Prima affrontavo queste piangendo ripetendo a me stessa che, se soffrivo, era una cosa giusta e normale, che non ero destinata a qualcosa di bello e felice. Adesso invece mi arrabbio. Perché sento di meritarmi cose belle ma è come se il mondo mi ponesse ostacoli su ostacoli perché non volesse, nonostante il mio impegno la mia forza è poca e mi sento nulla. Mi sento accartocciata. 

Ci sono momenti così felici, così belli e momenti così e non so, non capisco come fare e cosa fare. Vorrei solo una pausa, un immensa pausa. Dormire 24 ore rivivere i ricordi che più mi hanno resa felice e stare li, immobile a recuperare le forze. Mi sento senza forze...tutto scivola su di me...tutto scivola

mercoledì 13 febbraio 2013

Fine settimana

Tornata ieri da un week-end di pace e relax a casa di una mia amica. i genitori gentilissimi e affettuosi, mi hanno trattata come se fossi una loro figlia. Tutto è stato fantastico e mi sono sentita a casa, solo con meno pressioni e rotture.

Credo che la serata che ricorderò con maggior felicità, sarà la serata al pub. Ho rivisto un ragazzo che ho visto un anno fa ed è stato stupendo. le chiacchiere banali alternate ad argomenti seri, sono rimasta spiazzata dal suo rendermi partecipe in modo così aperto e io, istintivamente, l'ho fatto con lui. Era come se ci conoscessimo da tempo, nessun disagio, nessun imbarazzo. Tutto ciò che pensavo lo dicevo con estrema naturalezza e lui sembrava fare la medesima cosa. Davvero una bella serata, si è confidato con me come se fossi una sua cara amica. Ha raccontato a me alcune cose che ha raccontato alla mia amica ed è stato bello. La cosa che più mi ha colpito è che l'indomani ha chiesto se era possibile vedersi, solo che gli impegni non hanno favorito l'incontro. Mi sono sentita accolto e credo che non farò passare un anno per tornare, o almeno mi sentirò con lui per accordarmi per qualche uscita magari. Mi sono trovata tanto bene.

Ho avuto un attimo in cui il mio umore è calato, quando parlava di un amica sua che aveva degli atteggiamenti molto simili ai miei soprattutto gli atteggiamenti di un anno fa il che mi ha fatto pensare che, inconsciamente, facevo del male alle persone che avevo incontro e sembravo molto ambigua. Mi ha fatto stare un po' male questo pensiero ma è passato tutto.

Mi è piaciuto tanto stare con loro, non mi aspettavo di essere così apprezzata, di potermi divertire così tanto con una persona che ho visto per due volte (questa è stata la seconda volta). Era come se mi riconoscessi in una parte dei suoi comportamenti e quel lato di se mi faceva stare bene. Era sincero, spiazzante anche ma è stato bello.

Quando siamo tornate a casa (all'una di notte) ci ha accompagnate, io sono andata a salutarlo e, per sbaglio gli ho dato un bacio sul naso (scena comica in cui io sarò diventata di certo un peperone in viso).
Lui ha detto
-mi hai baciato il naso-
io
-beh poteva andare peggio, abbiamo evitato un incidente spiacevole-
lui
-spiacevole...dipende dai punti di vista- e abbiamo riso.

Una scena comica che mi ha fatto anche vergognare. Ma è stata una serata bellissima anche perché non ero mai andata in un pub. Il resto della vacanza è stata molto bella, tranne alla fine, in un momento.
Eravamo in macchina con la mia amica e suoi genitori, stavamo andando in un posto. Siamo passati su un ponte dove sotto passava una specie di fiume e mentalmente ho avuto un flash dell'estate quando ero dal mio ragazzo.

Il paesaggio sembrava uguale a quello per un attimo e mi è venuta una morsa allo stomaco e le lacrime agli occhi. Avrei voluto essere con lui, non perché non stessi bene li dov' ero, ma perché mi manca e mi manca la spensieratezza e la serenità che vivo quando sono da lui. Ero triste, un po' abbattuta, mi poi mi è passato tutto. Terrò ogni minimo ricordo dentro di me e li rivivrò quando mi sentirò sola e triste.

mercoledì 6 febbraio 2013

Cenerentola e la Principessa sul pisello

Ed eccomi di nuovo qui. Uscita dal regno delle principesse sul pisello con molte ma molte lamentele.
Faccio un Gioco di ruolo via chat, e come in ogni gioco di ruolo, di solito, si ha a che fare con della gente.
Io sono moooolto tollerante e paziente. Ma ieri sera sono stata messa a dura prova. Stavo facendo una quest e alle 23 due Principessine mi dicono "devo staccare prima di mezzanotte" e chi cazzo sei?? Cenerentola?? ma va bene...lo posso accettare. Avrà problemi.
Ma se vuoi prendermi per il culo almeno esci da msn alle 00:12 invece no. O mi hai presa per cogliona, o ti cagavi per la quest, o ti annoiavi, in ogni modo di hai fatto incazzare di brutto.
 
Adesso è il turno della seconda principessa che da giorni voleva fare una quest con me e anzi mi aveva proprio detto di fargliela ieri sera. la faccio e alle 23.20 circa mi dice "mi sento stanca, sto per crollare sulla tastiera" e a me che me ne fotte??? Hai voluto la quest e ora te la subisci e zitta!!!
 
Ma che gente. Credo di non saperci fare con gli altri affatto, vogliono pretendono...ma vorrei avvertirli che non sono gli unici esseri umani. Ma quando a dire queste cazzate sono persone che conosci veramente di stupisci e ti chiedi se hanno qualcosa che non va.
Ma daiii!!
Cenerentola sempre a lamentarsi che non va bene questo, non va bene quello. E poi? Poi è la prima a non far nulla a parlare solo per mettere fiato alla bocca. Almeno parlasse italiano. Parla una lingua tutta sua che possono capire solo nel suo mondo. Ma nemmeno....ha bisogno dell'interrete pure li. Ma studia! Leggi libri veri invece di minchiate. Rileggi prima di scrive e studia un pò di grammatica. Hai mollato l'università o ti hanno cacciata loro perchè non capivano un cazzo agli esami? Mi è sorto questo dubbio sai?
 
Va beh....la principessa sul pisello non mi stupisce. Lei così...un pò bianco, un pò nero....un pò rompi palle...
Si, perchè alle vole fai fatica a capirla, lei stessa non si capisce, ma comunque è brava. In linea di massima non si lamenta troppo, non scrive male, non parla male. Ha solo la sensibilità di una noce, la delicatezza di un elefante e la comprensione di un sasso.
 
Alle volte mi chiedo come faccio a stare troppo tempo con loro. in linea di massima mi fanno stare bene e poi dicono una mega cazzata che ti fa chiedere "oddio ma sono serie" osservazioni, pensieri che non ti fanno capire bene se sono le stesse di prima.
Ma poi Cenerentola...la conosco da anni ma peggiora sempre di più! Ma fatti una domanda se i tuoi genitori ti trattano come una bambina...forse da come ti comporti.
 
E tu principessa sul pisello...chiediti perchè i tuoi sono ansiosi con te, non gli dici un cazzo! sei costante e precisa come Trenitalia. Sarei preoccupata anche io se mia figlia avesse sti tempi.
Ma comunque...ognuno è libero di fare quello che vuole e di dire ciò che crede solo che non deve rompere le palle agli altri.
 
Mi sa che molti hanno ragione a dire che sono repressa, vedi qua che ho scritto e poi di presenza sono carina e sorridente, poi chiudo la porta della camera e comincio a incazzarmi con tutto e tutti, a parlare da sola e sfogare le cose che mi tengo dentro. E dire che mi ho sempre pensato di essere tranquilla, pacifica e priva di alcuna aggressività...mi sbagliavo a quanto pare.

venerdì 1 febbraio 2013

Riflessioni n° 2

Oddio che periodo intenso! E ancora deve finire...sono solo all'inizio. Mah, non so se sono io a mettere troppa carne al fuoco o semplicemente le situazioni mi sembrano più grandi e più insormontabili di quello che in realtà sono.
Alle volte mi sento senza fiato, esausta, stanca anche se non ho camminato molto, anche se le lezioni all'università sono state poche. Credo dipenda dalla concentrazione che impiego.
Ho notato una differenza tra il mio atteggiamento nei primi anni di università ed adesso. Ora mi concentro maggiormente, non mi distraggo o, se lo faccio, solo per pochi minuti. Resto li a prendere appunti e canalizzo tutte le mie energie in quelle due ore. Per il resto della giornata non faccio che pensare a quelle cose, e cerco il modo di trovare un riscontro nella realtà.
C'è la voglia di finire in fretta l'università, la voglia di vivere tutto e di programmare.
 
Dovevo iscrivermi in piscina e non l'ho ancora fatto, dovevo comprare gli attrezzi per geologia e non l'ho fatto, ma non a vuoto. Non a tempo perso. Ho un mio schema che seguo e per me è tutto chiaro. Non voglio assolutamente chiedere due spese grandi ai miei genitori, quindi mi farò comprare da loro il materiale e io provvederò alle mie lezioni, in un modo o nell'altro.
 
Al contrario delle altre volte non sto vivendo le cose con ansia, questo schema sembra che mi faccia vivere le cose in modo più facile e meno stressante. Che dire, è un bel periodo.
 
Mi ritrovo sorpresa da alcuni miei atteggiamenti. Fino a mesi fa avrei fatto vari squilli al mio ragazzo durante la giornata, ma per ora no. è come se fossi, calma e tranquilla riuscendo a godermi quando parliamo al telefono fino in fondo, senza quella paura di sbagliare. Dico le cose, cerco di dirle nel modo giusto si, ma le dico, mentre prima non facevo nemmeno questo.
 
Tempo fa ho avuto la voglia matta di rivedere una mia vecchia amica, ma il fatto che io debba andare a casa sua di domenica sera mi secca. Nonostante io abbia voglia di vederla mi viene da pensare "perché devo continuare a venire io da te come quando avevamo 16 anni? Cazzo hai 21 anni, vieni tu da me, così tuo padre non mi rompe nemmeno i coglioni perché non vengo più in chiesa".
Da qui scatta il complotto che mi si crea in mente "allora magari lei lo fa perché accada questo, perché lei vuole che torni a frequentare. No allora non ci vado". In realtà capisco che non è questo e me ne rendo conto.
Non è il confronto, non è l'incontro con suo padre a scocciarmi, è il fatto che devo essere io a muovermi. Non è un fatto di pigrizia ma un fatto di puro egoismo. Io sento di avere un alto valore dell'amicizia, di essere una buona amica e NON VOGLIO essere sempre io a dare. Io ho commesso i miei errori è vero. Però è anche vero che devo sempre essere io a cospargermi il capo di cenere e andare da lei. Invece credo che per una volta potrebbe venire lei da me.
 
Tutto questo ha una facile risoluzione, basterebbe chiamarla e dirle se ci si può vedere al centro o a casa mia invece di fare la solita cosa. Trovare un punto in comune, ma qui il mio orgoglio e la mia pigrizia mi dicono "che lo faccia lei, in caso le dico che non ci salgo. Io mi secco andare da lei".
Sono tutte scuse per non affrontare il problema.
 
E il problema è "perché mi butto in piani e progetti sull'onda di un momento, senza rifletterci su, pur sapendo che poi cambierò idea"? Semplicemente perché ignoro che cambierò idea e come al solito le persone mi manovrano e io me ne accorgo solo dopo.
 
Questo mi fa incazzare. E mi fa incazzare che sia così subdola da innescarmi il pensiero di fare qualcosa senza che io ne senta davvero la necessità senza nemmeno propormelo. Non è esposta, non mi ha detto di provare a chiamarla, mi ha semplicemente sottolineato le mie mancanze (sapendo che mi sarei sentita in colpa) così ha ottenuto il suo risultato. Toh! guardo, pochi giorni dopo ho agito di conseguenza proprio per i sensi di colpa. E in tutto questo lei può sempre dirmi "ma io non ti ho detto di farlo. Io esponevo il mio punto di vista".
 
C'è poco da fare, lei sta male, è repressa (peggio di me) e cerca di controllare tutto e tutti. Fallo, controlla tutti ma me no! è inutile che mi fai le discussioni per farmi cambiare idea sui miei progetti. Io ho deciso. Non mi interessa di te, di mamma o papà, è la mia vita, preferisco commettere un errore invece di vivere ingabbia. Avete finito di dettare legge, avere finito di muovere i miei passi. Non mi interessa nulla se le mie decisioni vi faranno del male, perché le vostre su di me me ne hanno fatto abbastanza e mi hanno creato abbastanza problemi.
 
Avete giocato e vi siete divertiti. C'è chi non crede in Dio, io ci credo. E credo che dopo averci sbattuto al mondo stia li a guardare, come fanno gli scienziati con i topolini. La cosa bella è che non interferisce. Sbagli? lui non c'entra vai a cercare il motivo. Fai tutto bene? Gioiscine perché ti sei sudato il risultato.
E basta con la sindrome delle mammine in cui si pensa che il figlio non debba soffrire, non debba conoscere le cose brutte della vita. Poi ti ritrovi a 20 anni con il ondo che ti sembra una merda, solo perché prima ti dicevano che andava tutto bene e loro risolvevano tutto.
 
Lasciate vivere la gente...

martedì 15 gennaio 2013

Armatura Pandiglia

Durante la mia breve vacanza dal mio ragazzo c'è stato un momento (credo la sera prima della partenza) in cui siamo stati molto vicini e parlando mi ha spiegato che avrei bisogno di un armatura. Un armatura fatta appositamente per me e da me. Allora ho preso un foglio e, sotto la sua guida, ho cominciato a disegnare un armatura Pandiglia (Panda-Coniglia). Devo ammettere che molte volte l'ho usata, ma non sempre è stato facile, in alcuni momenti ho vacillato e non sono riuscita a pensare alle mie difese. Uno dei miei problemi è questo. Oltre le crisi di ansia e di angoscia io non uso molte difese con gli altri. Mi faccio attaccare e subisco le loro parole e tutti i sentimenti che poi ne scaturivano.
Al di là di questo mi è di aiuto portare sempre con me questo foglio e rileggerlo, cerco di ricordarlo e di tenere la guardia alzata. è difficile, molto difficile. Sono credulona forse, ingenua, ma alle volte mi apro alle persone e loro mi feriscono, inconsciamente o no. Fa male.

Posto qui di seguito il disegno. La scrittura è quella del mio ragazzo e quando rileggo questo foglio mi emoziono sempre perché ricordo il momento che c'è stato. Come una stupida mi commuovo sempre.



giovedì 10 gennaio 2013

Riflessioni 1

Ieri sera ero in camera da sola, dopo una chiamata del mio ragazzo mi sono trovata a riflettere su alcuni tratti del mio carattere, soprattutto su uno.
Ho l'abitudine di sentirmi di peso degli altri, soprattutto se c'è un coinvolgimento sentimentale. Anche se mi vien detto che non creo problemi, che non do disturbo la mia mentre mi proietta in un pensiero "si lo dice, ma in realtà magari gli peso, non vuole ferirmi".

Riflettevo sul fatto che mi è sempre stato insegnato a guadagnarmi le cose, che bisogna fare qualcosa per contraccambiare i gesti altruistici degli altri, forse per questo mi trovo ingarbugliata.
So perfettamente che nei gesti di affetto non c'è bisogno di un contraccambio, io non ne aspetto solitamente. E so che se si fa un offerta si è consci di quello che si va a proporre, se fossi un peso mica mi si proporrebbe di passare 2 settimane assieme.

Ho sempre visto me come un problema per gli altri e anche per me stessa. Troppo timida per affrontare la gente, troppo grassa per piacere, troppo ingenua per reggere il confronto con altri...sempre troppo poco. Spesso credo di essere troppo poco per gli altri, ma è un pensiero mio che si è instaurato nel tempo.
Ho paura che la mia presenza sia troppo pesante per lui, mentre lui non si è mai lamentato di questo..sono solo le miei proiezioni mentali. sono cresciuta con gente che mi credeva sempre meno degli altri, tranne poche persone.

Stavo zitta e in silenzio e non sono mancate frasi del tipo "questa ragazzina non parla, sarà stupida" molti lo dicevano, non facevo abbastanza, non ero abbastanza spigliata e allegra, non ero abbastanza socievole...mai abbastanza. Poche persone hanno visto qualcosa oltre quel silenzio...pochissime.

Mi chiudo in me stessa, molto spesso, il mio silenzio è ricco di pensieri solo miei, di emozioni e dolori che carico addosso quasi istintivamente perché credo che gli altri non sarebbero in grado di capire. Ma per la prima volta questo sta cambiando. Il mio ragazzo vuole che condivida le cose con lui, è una cosa totalmente nuova, una cosa che mi scombussola. Sto cercando di renderlo partecipe, pian piano, ma è difficile. Ho sempre il timore di avere dei problemi sciocchi e che potrebbero non essere capiti.

Tutto è nuovo e questo mi fa paura, sto affrontando cose e facendo esperienze che prima avrei escluso a priori. Per un attimo, dopo aver perso la valigia ho pensato di non voler più prendere l'aereo.

Il problema non è la valigia, ho affrontato il problema, l'ho risolto ed è arrivata, ho mantenuto la calma e non ho pianto. Ma ripenso a quando ho parlato con la donna dell'aeroporto, gli occhi lucidi che cominciavano a riempirsi di lacrime e io con la voce tremante che mi trattenevo per non piangere. Mi bruciava la gola e anche gli occhi. Ho paura e vergogna ad ammetterlo, ma ho pensato di non prendere più l'aereo per questo, per non provare più quella situazione che mi ha fatto stare male...non per paura del bagaglio, ormai so affrontare la situazione ma quella sensazione di paura che ho provato in quel momento, ero spaesata e  sola...

lunedì 7 gennaio 2013

Cronache di un viaggio

Giorno 28 parto dall'aereoporto per andare a passare il Capodanno con il mio ragazzo e i miei amici. Appena arrivata mi fa conoscere un suo grande amico e io mi trovo benissimo con lui e la sua ragazza, i primi giorni sono stati molto frenetici e poi, abbiamo iniziato i preparativi per il cenone e la ricerca per i regali che lui doveva ancora fare.
Io ho regalato dei piccoli oggettini creati da me. La cena è stata una cosa incredibile! Abbiamo mangiato come maiali che stavano a digiuno da un mese. Dopo giorno 2 tutto è tornato più tranquillo e io mi sono vissuta i quattro giorni rimanenti con il mio ragazzo, con calma e con un po' di angoscia a causa dell'imminente partenza. Ho vissuto ogni momento, lui mi ha portato in giro ed è stato fantastico. Non per i regali né per le uscite ma perché in tutto questo tempo non abbiamo litigato ma abbiamo parlato delle mie idee e delle sue, ci siamo confrontati abbiamo progettato insieme e io ne sono felice.

Mi ha detto che vorrebbe io andassi a vivere da lui e io pian piano ne sono sempre più convinta. Ogni giorno che passa vorrei poterlo affrontare con lui concretamente accettando anche le difficoltà.
Purtroppo, però, il momento del ritorno arriva. Io ho trattenuto a stento le lacrime. Ero vicino al metal detector e lui mi ha chiamata,mi sono voltata e l'ho visto sorridermi. Gli occhi mi si sono riempiti di lacrime e, nonostante gli sorridessi, sentivo quel distacco e sapevo che l'indomani al risveglio non ci sarebbe stato lui ad abbracciarmi. Non ho pianto, non in modo evidente e ancora mi sfugge come io ci sia riuscita, ma ce l'ho fatta.

Ho affrontato il viaggio stringendo a me il peluche che lui mi ha regalato, uno dei suoi a cui era più legato. Sembrerà strano ma mi aiutava a tranquillizzarmi.
Arrivata in aeroporto non trovo la valigia, cerco di stare calma e ci riesco, faccio la denuncia e tutto ma alla fine, in attesa del pullman per tornare a casa esplodo in lacrime. Avevo lasciato il mio ragazzo li da solo, in più avevo perso la valigia con alcuni suoi regali e in tuto questo pensavo "se avessi deciso di rimanere li, tutto questo non sarebbe successo e ora staremmo organizzando la lista per la spesa".

Arrivo a casa e cerco di essere il più serena possibile ma il clima a casa è freddo e triste. Le difficoltà le so, i dolori degli altri sono evidenti ma io non riesco a farci nulla. Cosa si può fare contro la morte di un parente?? Nulla, solo stare accanto alle persone più ferite, ma se non te lo lasciano fare? anche io sto male, forse non è lo stesso dolore (ovvio) ma soffro. Più soffrono, più si fanno del male davanti ai miei occhi senza lasciarsi aiutare più io mi allontano da loro. Non voglio soffrire dei loro dolori, ho i miei. Più fanno così più credo che rimanere qui a studiare sia una perdita di tempo, penso che se salissi sarebbe meglio. Difficile certo, ma sarei disposta a fare la dogsitter, le pulizie, qualsiasi cosa pur di lavorare su, e costruirmi qualcosa di mio. Ho 22 anni e forse molti penseranno che è presto pensare ad una famiglia a questa età. Ma ognuno ha un sogno e il mio sogno è questo.

E ora sono a casa. Rivivo mentalmente quei giorni bellissimi in cui il mio ragazzo guardandomi negli occhi mi ha detto "ti amo" e vado avanti facendo passare il tempo ed impegnandomi delle cose quotidiane.

Amore mio, mi manchi. Non dovrei piangere, lo so, ma è più forte di me. Vorrei solo essere felice. Ho paura, paura che tu ti possa stancare, che magari in questi periodi di assenza ti accorga che è tutto troppo affrettato per te, ho paura di perderti e di essere sbagliata. è una paura che provo qui, forse proprio perchè non ti ho vicino, ma è una paura che mi assale. Cercherò di laurearmi in fretta, ma se tutto diventerà troppo pesante per me, se l'attesa sarà troppo lunga per noi...allora salirò. Ti amo.